Venezia, alle 11 l'ultimo abbraccio a Valeria Solesin, uccisa a Parigi

Venezia dà l'ultimo saluto a Valeria Solesin, la giovane ricercatrice morta negli attentati di Parigi,

Venezia dà l'ultimo saluto a Valeria Solesin, la giovane ricercatrice morta negli attentati di Parigi, fidanzata del trentino Andrea Ravagnani che era con lei al momento dell'assalto terroristico dentro il teatro Bataclan. Andrea, trentenne di Dro, si è miracolosamente salvato, così come sua sorella Chiara e il fidanzato Stefano, veronese. Valeria, purtroppo, è stata invece colpita dai proiettili ed è morta fra le braccia del suo ragazzo.

I funerali si sono svolti dalle 11 alle 12 circa in piazza San Marco a Venezia, trasmessi in diretta tv a Raiuno.

La bara con il corpo di Valeria Solesin coperta da un cuscino di fiori bianchi, è stata deposta sopra una pedana rialzata di fronte alla basilica di San Marco.
I genitori di Valeria, il fratello, Dario, ed il fidanzato, si sono avvicinati al feretro per una carezza, poi si sono seduti uno accanto all'altro, in prima fila. Poi in piazza sono risuonate le note dell’inno italiano, seguito da quello francese.
La mamma di Valeria e il fratello, come tanti altri in piazza, hanno ceduto alla commozione.

«Ringrazio i rappresentanti delle religioni, cristiana, ebraica e musulmana presenza compiuta in questa piazza e simbolo del cammino degli uomini nel momento in cui il fanatismo vorrebbe nobilitare il massacro con il richiamo ai valori di una religione», ha detto all'inizio della cerimonia il padre di Valeria, Alberto Solesin, prendendo la parola ai funerali della figlia Valeria.

«Se è lontanamente vero quello che è stato detto in questi giorni che la nostra compostezza è stata un esempio per il Paese, ciò era un atto dovuto», ha aggiunto commosso Alberto Solesin, che ha poi voluto ringraziare l’ambasciatore italiano a Parigi e l’unità di crisi della Farnesina per l’aiuto prestato alla famiglia e «la vicinanza umana».

Valeria, «una cittadina meravigliosa, una grande studiosa, una persona fantastica», le aprole della mamma.

Numerosi, poi, gli interventi degli amici di Valeria. Amici d'infanzia e di studi, veneziani, ma anche persone cjhe la giovane ha incrociato negli ultimi anni, dopo il trasferimento in Francia per il lavoro come ricercatrice di demografia.

Fra gli interventi più commoventi, quello di Elena, amica d'infanzia, prima, e poi compagna universitaria di Valeria, alla facoltà di sociologia di Trento. Il ricordo delle discussioni sui differenti approcci scientifici, consumate nelle sere al bar La Scaletta, in centro Trento, fra due amiche che condividevano anche l'impegno civile e politico.

«La vostra cultura ci fa inorridire ma non ci intimidisce. Ci sgomenta perché indegna dell’uomo, ma ci fortifica nell’opporci ad essa con ogni nostra forza sul piano culturale, spirituale, umano», ha detto il patriarca di Venezia Francesco Moraglia. «In nome di Dio - ha detto - cambiate il vostro modo d’essere. Iniziate dal cuore. Abbiate questo coraggio». Il patriarca poi, su invito della famiglia, ha benedetto la salma di Valeria.

Poi è intervenuto il rappresentante delle comunità islamiche, che ha espresso il cordoglio a nome dei musulmani pronunciando parole di ferma condanna della violenza: «Valeria, vogliamo dirti che non in nome del nostro Dio, non in nome della nostra religione che è una religione di pace, come tutte le altre grandi fedi, non nel nostro nome, ti hanno uccisa insieme a molte altre persone a Parigi e nel Medioriente. Con questi atti vogliono rinchiuderci nella paura e privarci della nostra serenità e libertà.

Privarci di ciò che loro non hanno o meglio non sannoi apprezzare; ma sbagliano di grosso perché ci troveranno sempre saldi e uniti a difendere insacri valori della vita e dell'umanità, determinati a sradicare insieme le radici del male e piantare insieme il seme della giustizia e della pace.
Cara Valeria, la tua vita non è sprecata invano, perché la tua anima splenderà smepre nei nostri cuori e ci aiuterà a far splendere nuovamente il sole in questi Paesi così vicini, tragicamente martoriati e tanto tanto amati».

Subito dopo è intervenuto l'imam di Venezia, Hamad Al Mohamad, che ha manifestato cordoglio per la morte di Valeria e pregato per proteggere tutti da ogni forma di male: «Chiediamo ad Allah che abbia Valeria e tutte le vittime nella sua gloria, di aiutare la sua famiglia, di proteggere l’Europa, l’Italia e questa città dal male e di pacificare le nostre anime. Cara Valeria, pace all'anima tua».

Il rappresentante dell'Ucoi, Unione delle Comunità islamiche d'Italia, ha condannato fermamente la violenza e ha sottolineato che il padre di Valeria, Alberto, «invitando l'imam di Venezia ai funerali, ha contribuito al fallimento del piano diabolico degli assassini, del progetto folle dei terroristi». Quindi, una preghiera per la pace e per la fine di ogni violenza e per la soluzione dei conflitti in Siria e negli altri Paesi con la costruzione della pace.

Il rabbino capo di Venezia, Scialom Bahbout: «Cara Valeria, che cosa fare affinché il tuo ricordo continui a vivere ci sono azioni che competono a ogni singolo e azioni che riguardano chi si occupa dell'educazione dei giovani. Lça società potrà cambiare solo se ognuno anziché scaricare le proprie responsabilità sulle istituzioni o su altri enti astratti se ne farà carico personalmente. I terroristi che hanno ucciso Valeria vogliono uniformare il mondo alle loro idee, ma essi non prevarranno, se troveranno persone come te che non si lasciano intimidire. La tua morte ci obbliga a vivere».

Dopo l'intervento del rabbino è stato suonato l’inno alla gioia che ha concluso la cerimonia funebre.

Il ministro della difesa, Roberta Pinotti, ha letto un messaggio di cordoglio inviato dal presidente francese Hollande e ha espresso il doloro e lo sgomento per l'attacco terroristico avvenuto a Parigi. Pinotti ha anche elogiato la civiltà e la dignità nella parole dei famigliari.


 

La salma di Valeria da ca' Farsetti, sede del Comune, dove è stata allestita la camera ardente, partirà con un corteo dei gondolieri, che la porterà a piazza San Marco alle 11. Nel «salotto» di Venezia verrà montata una pedana con alle spalle la basilica, e un'altra piccola pedana con la bara, con la famiglia da un lato e dall'altro le autorità. Per quanto riguarda la sicurezza, sarà adattato il protocollo di sicurezza e di accessi alla piazza previsto per il Giubileo (a Venezia sarà aperta una porta santa in Basilica il 13 dicembre).

La cerimonia civile, cui prenderà parte anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà aperta dall'inno di Mameli e dalla Marsigliese. A rappresentare il governo, dopo la visita di ieri del premier Matteo Renzi alla camera ardente, ci sarà il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Sul palco ci saranno soltanto un leggio e un microfono da cui si susseguiranno gli interventi.

La famiglia si è detta aperta anche a interventi da parte del patriarca di Venezia, del rabbino capo e di un imam. A chiusura della parte pubblica della cerimonia ci sarà l'inno europeo e successivamente la salma lascerà San Marco diretta al cimitero, dove amici e parenti saluteranno Valeria, per cui il Comune, per desiderio dei familiari, ha trovato una tomba vicino a quella del nonno.

La cerimonia funebre sarà trasmessa in diretta tv a Raiuno e sarà seguita anche da Rainews24.

Molta gente in coda anche ieri per porgere l'ultimo saluto a Valeria, nella camera ardente allestita in municipio nella sede di Ca' Farsetti. Tra le oltre quattromila persone che hanno idealmente abbracciato Valeria anche il Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia, il sindaco Luigi Brugnaro, esponenti politici nazionali.

Anche Matteo Renzi alla camera ardente. Ad accogliere il premier al pontile, il sindaco di Venezia. 

Il presidente del Consiglio si è intrattenuto brevemente con i genitori, il fratello e il fidanzato della ricercatrice, prima di risalire in motoscafo per lasciare Venezia.

Lo streaming della cerimonia funebre nei siti della Rai e del Gazzettino.

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