Cede un cassone del Mose, nuovo guaio per Venezia

Un errore durante una fase di lavorazione ha causato lo scoppio di alcune celle stagne di un cassone del Mose, già affondato alla bocca di porto di Chioggia, una delle quattro aperture della laguna dove funzioneranno le barriere mobili anti-acqua alta. L’incidente - riferisce la Nuova Venezia - è avvenuto nei giorni scorsi, e ora sono già all’opera i subacquei, con una speciale camera sottomarina, per il ripristino della struttura.

L’inconveniente è stato dovuto a un errore tecnico, ovvero una eccessiva pressione del calcestruzzo pompato all’interno del cassone per stabilizzare la struttura subacquea. Un fatto attribuibile all’azienda che sta operando nel cantiere di Chioggia, e che è coperto da assicurazione.

Il danno riguarda solo una parte di uno degli otto cassoni - strutture multicellulari in calcestruzzo di circa 16mila tonnellate - che contengono le paratoie mobili della bocca di porto di Chioggia.

La concessione del Mose è stata commissariata da circa un anno dall’Autorità anticorruzione, dopo l’inchiesta veneziana che ha portato alla scoperta di un vasto giro di tangenti.
L’opera è giunta all’85% della sua realizzazione.

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