Via il segreto sul duplice omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin

Il governo ha annunciato la desecretazione degli atti, a vent'anni di distanza dall'esecuzione, avvenmuta a Mogadiscio, degli inviati del Tg3 Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Un passo avanti verso una verità mai venuta a galla.

 

ROMA - Il via libera alla desecretazione di documenti relativi agli omicidi di Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, avvenuti a Mogadiscio esattamente 20 anni fa per opera dei miliziani locali, potrebbe dare nuovo impulso all’inchiesta sulla tragica fine dei due inviati del Tg3.
L’annuncio dell’avvio delle procedure per la desecretazione degli atti è stato dato oggi alla Camera dalla sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Sesa Amici. Un’iniziativa che accoglie, dunque, richieste fatte in tal senso nei giorni scorsi da varie parti, a cominciare dalla presidente della Camera Laura Boldrini.
I documenti utili per l’inchiesta giudiziaria saranno quindi acquisiti dalla procura di Roma. A sollecitare la consegna della documentazione era stato recentemente il procuratore Giuseppe Pignatone una volta avuto notizia dell’avvio della procedura di desecretazione di una serie di dossier. Gli atti in questione finiranno al vaglio del pm Elisabetta Ceniccola, magistrato titolare dell’inchiesta bis sui drammatici fatti del 20 marzo 1994. La precedente inchiesta, dopo la condanna, l’unica emessa, a 26 anni di carcere del miliziano Hashi Oar Hassan, si era conclusa con una richiesta di archiviazione nel 2007. Ma il gip di Roma Emanuele Cersosimo, su richiesta dell’avvocato Domenico D’Amati, legale della famiglia Alpi, la respinse ordinando l’approfondimento di 26 aspetti ancora non chiariti.
Tra i misteri del duplice omicidio ormai destinati a rimanere senza spiegazione c’è la mancanza dell’autopsia: fu eseguito solo un esame esterno sui corpi della giornalista e dell’operatore. Ma c’è mistero anche sulle effettive scoperte fatte da Ilaria Alpi su presunti traffici illeciti in Somalia che avrebbero visti implicati importanti personaggi italiani.
Recentemente il procuratore Pignatone si è rivolto anche alla Farnesina per sapere se in Somalia, paese alle prese con una difficile presenza istituzionale, esista un’autorità giudiziaria con la quale interloquire ai fini dell’avviamento di una rogatoria.
«Accolgo con grande favore - ha commentato su Twitter e Facebook la presidente della Camera Boldrini - l’annuncio del governo di recepire immediatamente la mia richiesta di desecretazione su Ilaria Alpi. È un segnale importante contro il muro di silenzio e può costituire un fondamentale passo in avanti per arrivare alla verità».
Per la ministra degli Esteri Federica Mogherini questo «è il miglior modo di onorare più che la memoria il lavoro di Ilaria: quella stessa ricerca della verità che muoveva lei deve muovere noi nella ricerca della verità sulla sua storia e sulla sua fine». (ANSA)

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