Il Portogallo svende 85 tele di Joan Mirò

È ciò che resta del naufragio del Banco Portugues de Negocios (Bpn) e il governo portoghese la metterà all'asta per potere colmare il buco da 1,8 miliardi lasciato dalla nazionalizzazione della banca. Si tratta di una collezione di 85 opere dell'artista catalano Joan Mirò, acquisita dallo Stato nel 2008, all'epoca del tracollo di Bpn, che verrà battuta all'asta da Christiès il 4 e il 5 febbraio prossimi. Il governo conservatore di Pedro Passos Coelho punta così a racimolare almeno 35,5 milioni di euro

È ciò che resta del naufragio del Banco Portugues de Negocios (Bpn) e il governo portoghese la metterà all'asta per potere colmare il buco da 1,8 miliardi lasciato dalla nazionalizzazione della banca. Si tratta di una collezione di 85 opere dell'artista catalano Joan Mirò, acquisita dallo Stato nel 2008, all'epoca del tracollo di Bpn, che verrà battuta all'asta da Christiès il 4 e il 5 febbraio prossimi. Il governo conservatore di Pedro Passos Coelho punta così a racimolare almeno 35,5 milioni di euro (la base d'asta). Ma la liquidazione di un patrimonio del Paese sta suscitando una rivolta. Molte personalità della cultura hanno lanciato via internet una petizione contro la «seconda spoliazione di un patrimonio di tutti i portoghesi, già chiamati a pagare il conto di Bpn», già firmata da 3.500 cittadini. Mentre i partiti dell'opposizione, quello socialista e quello comunista, hanno promosso due mozioni contro la vendita all'incanto, che saranno discusse venerdì in Parlamento.
Pitture su tela, acrilici, disegni, guaches e sculture, realizzati nell'arco di sette decenni dal pittore catalano, nato a Barcellona e morto a Palma di Maiorca nel Natale del 1983.
«Una delle offerte più ampie e impressionanti di Miro mai messe su piazza», assicurano da Christiès. In uno dei lotti, l'olio su tela del 1968 intitolato «Mujer y pajaros», stimato fra i 4,7 e gli 8,3 milioni di euro.
Anche se nessuna delle 85 opere della collezione appartiene alla serie di «Pinturas sueno», come «Estrella azul» (1927), aggiudicata nel giugno scorso da Sotheby's di Londra per 30 milioni di euro (il doppio della base d'asta) la produzione di Miro è andata al rialzo negli ultimi anni. Dall'acquisizione nel 2008, quando l'allora governo socialista di Josè Socrates nazionalizzò Bpn, i quadri e le sculture sono conservati in un magazzino della Caja General de Depositos di Lisbona e non sono mai stati esposti in Portogallo, sebbene alcune delle opere siano state prestate all'estero, come per la retrospettiva organizzata nel 2009 dal Museo di Arte Moderna di New York. La Casa de la Libertad di Mario Cesariny, promotrice della petizione in internet, non solo bolla l'alienazione come «dannosa e irreversibile, ma parla di «autentica svendita». E ricorda che una società di auditing coinvolta nella liquidazione di Bpn stimò il valore della collezione fra gli 80 e i 150 milioni d'euro.

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