L’ex oratorio di Villazzano senza ascensore da luglio

La lettera al direttore

L’ex oratorio di Villazzano senza ascensore da luglio

Buongiorno direttore,
chissà se chi l’ha “architettato” l’edificio ex oratorio di Villazzano, abbia mai avuto un minimo di buon senso pratico. Ascensore: dai primi di luglio è fermo per mancanza di un pezzo del quadro elettrico; forse, entro settembre, funzionerà. Una ditta che si rispetti dovrebbe essere attiva per le emergenze! In questo lungo periodo, le persone con disabilità motoria, anche gravi, mamme con passeggini ed altre gravi patologie, sono bloccati e costretti a salire quattro rampe di scale per arrivare al terzo piano, dal proprio medico di base. Le scale sono quelle di sicurezza, così dovrebbero essere e fatte “per le emergenze” e quindi da usare non molto lentamente: sono metalliche, con riflessi di luce dal basso, per cui non si capisce bene dove il piede può appoggiare. Con la pioggia si inumidiscono, con il freddo arriva la brina; il corrimano è metallico. Grosso, non dà senso di sicurezza. La luce non è automatica, bisogna cercare e premere l’interruttore, La piccola rampa che va dal medico con la carrozzina elettrica è troppo ripida. Questa piccola rampa immette su una terrazza dove i bambini giocano a calcio, senza pensare che il pallone può cadere nella strada sottostante.
Il garage dell’edificio è bello e capiente, soprattutto per i residenti nelle case vicine, che hanno il parcheggio (23-7 chiusura) caldo e gratuito.
Il nuovo teatro, di recente apertura, ha i sedili troppo vicini, le ginocchia di Tizio toccano la schiena di Caio.

Anna Mariani


 

Velocizziamo quella pratica

Ho una speranza cara signora Anna: che la pubblicazione di questa sua lettera sul giornale, come dire, velocizzi la “pratica ascensore” (è assurdo e anche grave che non si ripari immediatamente) e che faccia anche riflettere chi s’è immaginato che il nuovo teatro possa essere frequentato, se non ho capito male, solo da pigmei. Sulla sistemazione dell’ascensore sono abbastanza ottimista, mentre suppongo che sistemare il teatro sia praticamente impossibile. Però esercitare quello che definirei un sano diritto di critica non fa mai male. Mi tiene aggiornato sugli sviluppi? Grazie.

a.faustini@ladige.it

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