Ormai siamo assediati da insopportabili rumori

La lettera al direttore

Ormai siamo assediati da insopportabili rumori

Come non ricordare alcune famose pagine letterarie che esaltano la piacevole musicalità del testo, o l’invito del poeta D’Annunzio alla propria amata ne «La pioggia del pineto» a stare in rigoroso silenzio per godere il concerto orchestrale prodotto dalla pioggia che cade fittamente sul bosco, così da fruire appieno la forza e le potenzialità comunicative! Come dimenticare «quel motivetto che mi piace tanto che fa dudu, che fa dudu duf...» il quale faceva da “colonna sonora” ad un celebre spot pubblicitario di qualche anno fa! Nulla di tutto questo!

Per tornare al quotidiano, “noi comuni mortali”, ben lontani dall’esperienza di poeti veggenti, o dalle reclame più suggestive, siamo costantemente assediati e bersagliati da rumori, talvolta molto fastidiosi, che possono arrivare a danneggiare seriamente la nostra salute. Dai luoghi d’ufficio, agli ambienti aperti fino ai nostri tanto cari spazi domestici. Insomma dall’aspirapolvere superpotente al martello pneumatico che “vibra” sulla strada vicina fino all’estenuante traffico, dagli schiamazzi dei ragazzi nei cortili sotto casa, da quelle “simpatiche” moto che sfrecciano come missili, dalla musica a tutto volume al passaggio del treno che, oltre a far sobbalzare dalla sedia, fa tremare i doppi vetri delle finestre più robuste. E l’elenco potrebbe continuare… Insomma, giornalmente si convive con rumori “perenni e pervasivi”. L’udito è il primo a risentirne.

I dati sono allarmanti e preoccupano numerosi clinici ed esperti del settore che, oltretutto, hanno coniato già da qualche anno un nuovo termine di provenienza inglese e cioè “annoyance”. Con questo vocabolo si definisce in generale una condizione di intollerabile fastidio dovuto a suoni troppo alti e inopportuni che incide drasticamente sui ritmi del sonno-veglia, sull’umore e sullo stress. Tutto ciò può provocare manifestazioni di rabbia, irritabilità, delusione, insoddisfazione, senso di impotenza, scoraggiamento ed ansia. Conseguenza inevitabile è pertanto l’esasperazione del nostro equilibrio psicofisico. Anche il rischio cardiovascolare aumenterebbe, secondo alcuni. Sicuramente la nostra regione, Il Trentino Alto Adige, risulta una regione virtuosa, all’avanguardia in tal senso, “un’oasi meno rumorosa”. Tuttavia elementi di criticità non mancano nemmeno in essa!

Claudio Riccadonna


 

Difficile distinguere con questo rumore di fondo

È vero: certi rumori molesti iniziano a sentirsi anche da noi. E si fa un po’ meno attenzione, rispetto a un tempo. Ci sono però ancora molte colonne sonore fatte della (e dalla) normalità della vita, la normalità della natura, la normalità delle cose semplici che ci fanno ancora collegare un suono a un ricordo, a una specifica attività. Si tratta però di saperle ascoltare, queste colonne sonore, distinguendole dal rumore di fondo che in un certo senso ci ha tolto la capacità di distinguere, direi quasi di scegliere ciò che preferiamo (e sappiamo ancora?) ascoltare.

a.faustini@ladige.it

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