La tangenziale è una trappola: 356 incidenti dal 2015

di Domenico Sartori

Per taluni il numero è pure troppo basso, vista la situazione di pericolosità. Ma la cifra fa oggettivamente impressione: dal gennaio 2015 al 17 settembre scorso, in tangenziale, la circonvallazione ovest del capoluogo, ci sono stati 356 sinistri.

Una media di 74 incidenti all’anno. I dati sono contenuti nella risposta che il sindaco ha dato ieri all’interrogazione depositata lo scorso 11 settembre dai consiglieri del Pd-Psi Michele Brugnara, Stefano Bosetti ed Emanuele Lombardo. C’era stato, pochi giorni prima, nella tarda mattinata del 6 settembre, l’ennesimo incidente, all’altezza del cavalcavia di Ravina: un’auto finita a ruote all’aria dopo aver colpito lo spartitraffico, all’imbocco del tratto sopraelevato. Senza gravi conseguenze. Un miracolo vista la dinamica. La vettura procedeva in direzione nord e dopo l’impatto si è rovesciata alla propria destra, finendo sulla corsia di marcia che immette in rotatoria e su via al Desert. Ferite le due persone, poi trasferite al Santa Chiara.

Incidenti. Code e intasamenti con effetti anche sulla viabilità interna e conseguenze negative sull’inquinamento e sulla velocità del trasporto pubblico, specialmente su via Bolzano, annotavano nell’interrogazione i tre consiglieri. Ricordando due elementi: primo, che della necessità di mettere in sicurezza il cavalcavia di Ravina si è parlato a più riprese in consiglio comunale e nel consiglio della circoscrizione Ravina-Romagnano; secondo, che c’è anche la necessità, pure evidenziata in consiglio, «di maggiori e soprattutto più incisivi controlli sulla velocità delle automobili in tangenziale, con strumenti mobili e con nuovi strumenti fissi, al fine di garantire il rispetto dei limiti e quindi maggior sicurezza. Percorrendo la tangenziale nei giorni lavorativi» sostengono Brugnara e colleghi «è evidente che solo una bassa percentuale di automobilisti rispetta i limiti previsti di 70 km/h e 90 km/h e non è raro vedere auto che sfrecciano a velocità folli per le caratteristiche della tangenziale di Trento».

La richiesta al sindaco era di conoscere «le tempestiche per l’abbattimento del pericoloso cavalcavia di Ravina con la messa in sicurezza, attraverso una rotatoria provvisoria in attesa dei lavori legati alla realizzazione del Nuovo ospedale trentino, di conoscere il numero degli incidenti rilevati dalla Polizia locale e, pure, di sapere quanti controlli con autovelox siano stati attivati negli ultimi 12 mesi.
Sull’abbattimento del cavalcavia, il sindaco Alessandro Andreatta sposta il tiro su piazza Dante: «La Provincia autonoma di Trento, ente a cui compete la gestione della tangenziale, non ha ancora definito tempistiche di intervento strutturato sulla tangenziale del ponte di Ravina».

Un cavalcavia il cui destino, come l’intera tangenziale, è legato alla nuova concessione di A22. Nel piano economico finanziario da 4,14 miliardi di euro, ci sono, le risorse (1,035 miliardi) per la terza corsia dinamica Bolzano Nord-Verona, che significa: nuova galleria, in cui far passare le sei corsie di A22, e trasformazione dell’attuale tratto cittadino dell’autostrada in nuova circonvallazione, declassando la stretta e pericolosa tangenziale. E ci sono pure 800 milioni per “opere funzionali” sui territori attraversati, tra cui 40 «per il rifacimento della tangenziale e la eliminazione del cavalcavia di Ravina». I numeri dei sinistri registrati sono i seguenti: 70 nel 2015, 74 nel 2016, 69 nel 2017, 83 nel 2018, 60 nel 2019, fino al 17 settembre. E i controlli? Quelli effettuati con autovelox dall’1 gennaio al 17 settembre sono stati 20, con 709 violazione accertate.

Commenta Michele Brugnara: «Pazzesco! Venti controlli in nove mesi! Cosa aspettiamo ad installare un autovelox fisso?».

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