Il racconto: «Ho visto l'orso spuntare dai cespugli»

di Leonardo Pontalti

«L’orso sarà stato a trenta metri da me. Ma non avevo paura, anzi: avrei voluto fosse più vicino».

Nella tarda mattinata di venerdì, Renzo Lazzeri si è trovato a tu per tu con M49 nei boschi sopra il Perginese. Poi ha dovuto andare in ospedale, «ma l’orso con questo non c’entra nulla. Non ero spaventato, non mi sono mica sentito male per quello. Forse la fatica, o il caldo. Niente di che, una visita fa sempre bene».

Ferroviere in pensione, Lazzeri vive con la famiglia alle porte di Susà, dove ha potuto fare ritorno già dal pomeriggio di venerdì. L’altro ieri mattina stava facendo legna assieme ad un conoscente, nei boschi in località Predèra, sotto malga Tomba quando ha notato l’animale nel bosco.

«Verso le 11.30 sono rimasto solo, l’amico che era con me e mi aveva aiutato con il verricello era sceso in paese. Stavo finendo di sistemare gli attrezzi, dato che poi avrei dovuto tornare nel pomeriggio. Mentre sistemavo una tanica di carburante della motosega sotto un cespuglio, ho iniziato a sentire un rumore particolare, come qualcosa soffiare».
Lazzeri ha subito pensato ad un animale «ma non avrei mai pensato ad un orso. Invece, facendo attenzione, poco dopo l’ho visto a una trentina di metri, tra la vegetazione. Ho potuto vederlo venire avanti tra i cespugli, prima la schiena e le spalle, poi il muso che frugava nel terreno».

L’uomo è rimasto immobile, per non far innervosire l’animale ma soprattutto per godersi lo spettacolo a cui stava assistendo: «Fosse stato per me avrei pure voluto si avvicinasse. Era così tranquillo, veniva quasi voglia di poterlo toccare. Poi come è apparso tra i cespugli, se n’è andato sparendo nel bosco».

A quel punto il pensionato ha chiamato la moglie «non tanto per dare l’allarme, più che altro perché lasciando su trattore e attrezzi doveva venire a prendermi fino al tornante sotto alla forestale, per andare a casa a pranzo. Poi scendendo le ho raccontato di questo incontro inaspettato. Abbiamo chiamato il 112 per avvisare dell’avvistamento e la centrale mi ha passato prima i vigili del fuoco, poi la forestale».

I reperibili del corpo provinciale, dopo aver raccolto le indicazioni di Lazzeri, sono saliti sopra Susà, trovando conferme del passaggio di M49: «Quando ho detto loro che sentivo questo animale soffiare, prima ancora di vederlo, mi hanno confermato che è un comportamento tipico dell’orso. Così su due piedi avevo pensato ad un cinghiale o a un cervo, poi l’ho visto e non c’erano più molti dubbi...»

Una volta a casa, il lieve malore, «che con l’orso però, lo ribadisco, non c’entra. Ora è uscita questa barzelletta - sorride - ma ho solo avvertito dei colpi di calore mentre mi stavo per mettere a mangiare, così per precauzione mi hanno portato in ospedale. Ma ora è tutto a posto, già ieri pomeriggio (venerdì) una volta tornato a casa sono risalito nel bosco per portare giù la legna».

Quello di Lazzeri è il terzo avvistamento di M49 da quando l’esemplare, catturato in Rendena, a metà luglio è fuggito dal recinto del Casteller. Era stato visto a inizio agosto da una giovane sopra Mattarello e pochi giorni dopo da un gruppo di escursionisti sul versante della Marzola affacciato su Villazzano e la valle dell’Adige. Ora, il terzo incontro, sul lato Perginese.

«Per fortuna non avevo il cane con me - riflette il pensionato di Susà - penso che la cosa avrebbe potuto complicarsi, in quel caso, con l’orso e il cane che avrebbero potuto spaventarsi a vicenda, non so che reazioni avrebbero potuto uscirne».

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