L'allarme Coldiretti: in tre anni 222 attacchi di lupi e orsi

Nell’ultimo anno in Trentino ci sono stati 222 attacchi da parte di orsi e lupi a coltivazioni, alveari, greggi e mandrie che hanno colpito pecore, vitelli, mucche e asini, anche all’interno delle aziende vicino agli alloggi degli agricoltori o nei pressi dei centri abitati. È l’allarme lanciato dalla Coldiretti alla manifestazione a Trento.   

Una situazione fuori controllo, sottolinea Coldiretti, per la quale le misure ordinarie non bastano più. Nella Regione ci sono quasi 70 orsi fra cui il pericoloso M49 che negli ultimi quattro mesi del 2019 è stato protagonista di 16 tentativi di intrusione in zone abitate e 13 uccisioni di animali da allevamento; in circolazione ci sono poi 7 branchi di lupi o ibridi che mettono a rischio anche l’integrità genetica della specie.

«È un problema insostenibile dove è necessario trovare una soluzione in tempi rapidi - spiega il presidente Coldiretti in Trentino, Gianluca Barbacovi - una questione delicata che parte dalla sicurezza degli agricoltori costretti ad abbandonare i territori montani».

Negli ultimi anni si è reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poichè recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo. Sono necessarie misure di contenimento, evidenzia Coldiretti, per non lasciar morire i pascoli e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le montagne, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per tutelare la biodiversità con il recupero delle storiche razze italiane.

La Coldiretti ha chiesto che il problema dei predatori sia affrontato ai massimi livelli in un vertice con il Ministero dell’Ambiente e con il Presidente della Regione per stabilire le misure da adottare a tutela delle comunità montane.

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