Orso «problematico» M49: Roma non autorizza la cattura Fugatti: «Il problema è più vasto»

«Abbiamo informato le autorità competenti, compresi i Ministeri dell’ambiente e dell’interno, della preoccupazione di sindaci, allevatori e categorie professionali per la presenza dell’orsa M49 e di altri esemplari. La situazione è esagerante per i cittadini, ed emergono problemi di pubblica sicurezza». Lo ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, al termine della riunione del Comitato di sicurezza pubblica al Commissariato del Governo di Trento. All’incontro erano presenti anche i sindaci delle valli del Chiese e i rappresentanti di alcune associazioni di categoria, tra cui il presidente degli allevatori trentini, Mauro Fezzi.
«Fino ad ora Roma non ha dato il via libera alla cattura dell’esemplare, tuttavia ritengo che questa seduta possa essere funzionale ad un’eventuale via libera. Attendiamo con fiducia, consapevoli però che il problema non è solo M49: la situazione è sfuggita di mano, e la questione rimarrà delicata finchè non avremmo una gestione autonoma», ha aggiunto.

«Nell’incontro sono stati rilevati problemi di incolumità e di salute pubblica. Ho preso atto delle dichiarazioni dei sindaci e delle associazioni di categoria, e in giornata informerò i capi di gabinetto del Ministero dell’interno e dell’ambiente» ha detto all’ANSA il Commissario del Governo di Trento, Sandro Lombardi, a conclusione della riunione del Comitato di sicurezza pubblica.

«La presenza dell’orso viene percepita come una potenziale minaccia. Abbiamo rilevato tra i rappresentanti di categoria una condizione di insicurezza, perturbamento e inquietudine creata dagli orsi, che si riverbera anche sulla vita quotidiana della popolazione trentine che vive in zone di montagna», ha aggiunto Lombardi.

All’incontro è intervenuto anche Piero Genovesi, del Servizio di coordinamento delle attività di fauna selvatica dell’Ispra, che poi dovrà fornire un parere tecnico al Ministero dell’ambiente sulla cattura dell’esemplare M49, responsabile di danneggiamenti e predazione di capi di allevamento.

«L’introduzione dei grandi carnivori sta causando danni agli animali d’allevamento, oltre a rappresentare un rischio d’incolumità anche per le persone nelle malghe e negli alpeggi. Ci sono stati episodi recenti di contatti ravvicinati che per fortuna non hanno causato incidenti. Ciò non significa che questo possa accadere» ha detto il presidente della Federazione degli allevatori trentini, Mauro Fezzi, uscendo dall’incontro.

Secondo il comunicato della Provincia di Trento «La situazione non è più sostenibile. La popolazione delle aree interessate ha paura e gli operatori economici, in particolar modo quelli del settore zootecnico, non riescono più a lavorare con serenità» a causa della presenza dell’orso in Trentino ed in particolare su M49, il plantigrado di 3 anni protagonista da mesi, in particolar modo nella zona delle Giudicarie, di numerosi danneggiamenti e attacchi al bestiame».

Al tavolo hanno partecipato il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti, l’assessore all’agricoltura e foreste Giulia Zanotelli, Piero Genovesi, responsabile del Servizio per il Coordinamento della Fauna Selvatica di ISPRA, i rappresentati delle Forze dell’Ordine e il Procuratore della Repubblica Sandro Raimondi, che ha assicurato di seguire con molta attenzione la problematica.

A testimoniare il clima di disagio vissuto in Trentino, afferma ila Provincia nel comunicato, «sindaci e amministratori dei comuni di Arco, Valdaone, Strembo, Pieve di Bono, Tione, Sella Giudicarie e Porte di Rendena, insieme ai rappresentati del mondo zootecnico e del comparto agricolo. Da tutti un unico messaggio, la situazione è ormai giunta al limite, non solo per quanto riguarda M49, per il quale la Provincia ha già chiesto ben 4 volte la possibilità di catturarlo, ma più in generale per l’eccessiva presenza di orsi in Trentino. A suffragio di quanto grave sia la situazione due testimonianze dirette. Quella del signor Silvio Martinatti di Arco, che si è ritrovato un orso nel pollaio che non è fuggito nemmeno dopo due colpi di pistola sparati in aria e dell’allevatore Antonello Ferrari della Val di Breguzzo, che ha subito un attacco al bestiame in malga».

«Quanto emerso oggi ci conferma che la situazione è diventata ormai esasperante per i cittadini - ha detto il presidente Fugatti al termine della riunione – e il messaggio che dobbiamo far arrivare da questo territorio è che si tratta sempre più di una questione di sicurezza pubblica. Spero che il Ministero per l’Ambiente – ha aggiunto – anche dopo questa riunione e soprattutto dopo gli ulteriori elementi emersi, possa darci l’autorizzazione alla captivazione permanente di M49, anche se il problema, come ci hanno detto oggi i sindaci ed i rappresentanti delle categorie economiche, riguarda il fatto che in Trentino vi siano ormai troppi orsi e lo potremo affrontare con efficacia solo nel momento in cui avremo una gestione autonoma».

Al termine, il Commissario del Governo Lombardi, ha evidenziato che quanto emerso nel corso della riunione verrà trasmesso al Ministero dell’Ambiente e a quello dell’Interno, con la conseguente richiesta di adottare ogni misura preventiva, consentita, al fine di mitigare il fenomeno.

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