Nel ranking mondiale delle università Trento guadagna 90 posizioni ed entra nelle top 400 del mondo

Se il Politecnico di Milano si conferma per il quinto anno consecutivo la prima Università italiana ottenendo il proprio risultato migliore e il secondo risultato nazionale di tutte le edizioni, l'Università di Trento guadagna 90 posizioni nel ranking mondiale, entrando per la prima volta elle «top 400» del pianeta. Mentre a livello mondiale il Mit Massachusetts Institute of Technology domina la classifica per l’ottavo anno consecutivo: un record assoluto. 

Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dalla sedicesima edizione del QS World University Rankings, la classifica universitaria globale pubblicata oggi dagli analisti di QS Quacquarelli Symonds che include 34 università italiane, cinque in più rispetto alla precedente.

L’Italia è il settimo paese più rappresentato al mondo in questa edizione e il terzo dell’Unione Europea, dopo il Regno Unito (84) e la Germania (47) e prima di Francia (31) e Spagna (27).

Tra gli altri dati eclatanti della ricerca spicca la performance della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, decima al mondo per Citations per Faculty, l’indicatore che misura l’impatto della ricerca prodotta in proporzione al numero dei ricercatori e l’Università di Trento che segue al 142 posto in questo indicatore cruciale, guadagnando novanta posizioni rispetto alla precedente edizione.

«Ritengo questo risultato sul nostro posizionamento eccezionale», commenta Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Questo è l’indicatore in cui le Università italiane ottengono la performance migliore in questa edizione: la metà sale, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia registra la crescita più elevata, migliorando di 109 posizioni, seguita dal Politecnico di Torino, che sale di 100 punti in questo indicatore. Diciassette tra le migliori 300 Università al mondo per Citations per Faculty sono italiane. Questo indicatore rappresenta il 20% del punteggio totale.
Il Politecnico di Milano - 149mo al mondo, e da cinque anni il migliore in Italia, continua la sua traiettoria ascendente (era 187mo nel 2015) - ottiene il primato italiano per la proporzione di docenti internazionali (364mo posto) e per la proporzione di studenti internazionali (269mo posto).

L’Università di Firenze registra la crescita più significativa, guadagnando oltre 53 posizioni e salendo dalla fascia 501-510 al 448mo posto. L’Università di Napoli Federico II guadagna 48 posizioni rispetto alla edizione precedente e classificandosi al 424mo.

L’Università di Trento e l’Università di Pisa entrano tra le Top 400 al mondo, classificandosi entrambe al 389mo posto, salendo rispettivamente di 37 e 33 posti.

L’Università di Bologna è la più apprezzata dalla comunità accademica internazionale, posizionandosi al 74moposto nell’indicatore Academic Reputation; la Sapienza segue al 78mo posto. Il Politecnico di Milano è il più apprezzato dai recruiter internazionali, classificandosi 61 per Employer Reputation. L’Università Bocconi appare al 70mo posto in questo importante indicatore, sebbene non compaia nella classifica globale essendo considerata una università specialistica.

L’unica italiana a crescere nell’opinione dei datori di lavoro è l’Università di Padova, che guadagna quindici punti sia in questo indicatore (245mo posto), sia nella classifica globale (234mo posto).

La Scuola Normale Superiore di Pisa è sedicesima al mondo nell’indicatore Faculty/Student che misura la proporzione tra docenti e studenti. La concittadina Scuola Superiore Sant’Anna Pisa è centesima in questa misura, che penalizza fortemente le Università Italiane: ad eccezione di queste due, si classificano tutte oltre la settecentesima posizione.
Sul fronte internazionale il Massachusetts Institute of Technology (Mit) è la migliore università del mondo per l’ottavo anno consecutivo; le prime tre università rimangono americane: il Mt è seguito dalla Stanford University (seconda) e dall’Università di Harvard (terza). La prima università del Regno Unito - e in Europa - è l’Università di Oxford, che è salita al quarto posto. La sua concorrente connazionale, l’Università di Cambridge, è scesa al settimo posto. A causa del crollo del riconoscimento dei datori di lavoro e dell’aumento delle dimensioni delle classi, le 84 università del Regno Unito registrano la loro terza peggiore performance di tutte le sedici edizioni; la migliore università dell’Europa continentale è l’Eth di Zurigo, che è salita al sesto posto, il più alto in assoluto mai ottenuto da questa università. Le due migliori università asiatiche sono di nuovo entrambe singaporiane: la National University of Singapore e la Nanyang Technological University sono entrambe all’11mo posto. La prima università dell’America Latina è l’università di Buenos Aires, che, posizionandosi al 74mo posto, è il leader continentale per il quinto anno consecutivo.

«Il Politecnico di Milano continua nella sua traiettoria ascendente ed si classifica tra le prime 150 Università al mondo e Sant’Anna Pisa entra tra le Top 10 nell’indicatore che misura l’impatto della ricerca prodotta. L’Italia possiede eccellenze universitarie straordinarie e ci auguriamo che la sua classe dirigente le sostenga con investimenti adeguati e politiche lungimiranti», commenta Ben Sowter, direttore della Qs Intelligence Unit. (Per consultare la classifica delle migliori mille università al mondo: www.TopUniversities.com).

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