Moto pericolose, sei morti in Trentino in due settimane: «State attenti, è come avere un'arma carica»

di Marica Viganò

Non è solamente il panorama splendido ad attirare i motociclisti di mezza Europa: in Trentino, che si vada in quota o che si proceda verso il lago di Garda, le strade sono pulite e senza buche. «C’è chi non è abituato a viaggiare così bene. E magari scambia la strada per una pista - spiega Andrea Garzetti del direttivo del Moto Club Trento - Quest’anno a causa del maltempo le moto sono state tirate fuori tardi dai garage e capita che alcuni motociclisti aprano il gas come se fossero già a stagione inoltrata. Ma mancano i riflessi...».

I numeri sono sconcertanti: con i due motociclisti morti domenica in due distinti incidenti in val di Sole (il padovano 33enne Omar Tiso e la cinquantenne tedesca Anita Maria Mayr, entrambi usciti di strada), salgono a sei le vittime delle due ruote nelle ultime due settimane in Trentino. Interviene anche l’Asaps, l’Associazione sostenitori ed amici della polizia stradale: «In tutta Italia 36 motociclisti vittime in soli due fine settimana di giugno sono i dati di una guerra. Inaccettabile».

Puntare il dito solamente contro chi viaggia sulle due ruote non è corretto. «Gli automobilisti hanno sempre più distrazioni alla guida, dal telefono ai navigatori. I motociclisti, da parte loro, si muovono su una superficie che tocca terra per una decina di centimetri, se frenano bruscamente vanno a terra. Con l’inizio della stagione in ritardo, devono ancora allenare i riflessi - riflette Garzetti - C’è poi il problema dei guard rail: per evitare che in caso di caduta motociclisti e ciclisti scivolino sotto e vadano a sbattere contro i paletti di sostegno, basta mettere delle protezioni in plastica. Su alcune strade, come sulla Trento-Bondone, sono già state sistemate».

Sull’argomento sicurezza, Andrea Garzetti è chiaro: «Basta chiudere il gas - dice con il gergo della strada - Mai andare oltre le proprie possibilità. In pista si può osare, sulle strade no. Chi non è abituato alla montagna fa fatica. Prendiamo i motociclisti stranieri, quelli che vengono dalla Germania: percorrono tanti chilometri, ma in autostrada e lungo strade piatte, non sono abituati ad andare in quota, alle curve dietro le quali si può trovare un trattore, una macchia di gasolio, un animale o l’asfalto sporco per il passaggio di una mandria».

C’è un portale che invita i motociclisti a scoprire il Trentino sulle due ruote, suggerendo percorsi, alloggi e pure officine che garantiscono assistenza in caso di necessità. Basta collegarsi a Trentinoinmoto.it dell’omonima associazione che ha sede presso Confcommercio Trentino in via Solteri e può vantare come partner Trentino Marketing, Unione albergatori, Moto Club Trento e diverse Apt di zona. «Le nostre strade sono quasi tutte sempre curate e pulite dal ghiaino, anche nei primi mesi dell’anno. Potrai guidare con il piacere dell’esploratore ma sempre con un occhio di riguardo nei confronti della tenuta della tua moto - si legge nella sezione sulla sicurezza - Attenzione! La moto è come un’arma carica. Va guidata cautamente, con prudenza e rispetto, per sé ma soprattutto per gli altri, pedoni, ciclisti, automobilisti».

Sono 23 i tour proposti, con sei gradi di difficoltà. Due sono i percorsi valutati “molto difficili”: i 173 tornanti del circuito che parte a Rovereto e arriva in Veneto, prima a Schio e poi, passando ancora dalla città della Quercia, al monte Baldo e lago di Garda; i 188 tornanti da Madonna di Campiglio verso il passo Gavia, passando poi per Ponte di Legno e Storo, con il rientro in val Rendena.

Prudenza è la parola d’ordine della polizia stradale del Trentino. «Partiamo da un punto fisso. Il traffico misto macchine, moto e bici cresce in maniera esponenziale durante la stagione estiva e aumenta le potenzialità di rischio - evidenzia il dirigente della polstrada Giansante Tognarelli - Il consiglio di usare prudenza è rivolto a tutti, sia a chi va in macchina, sia a chi conduce le due ruote, e che deve quindi calcolare bene le curve e valutare le pendenze. E naturalmente bisogna adeguare sempre la velocità alla strada. Lungo i tornanti che portano ai passi nei fine settimana estivi aumenta il traffico motociclistico e c’è chi affronta le curve in maniera inadeguata. A scopo preventivo verranno effettuati dalle pattuglie i controlli specifici nei punti più a rischio».

Sul problema scende in campo anche la Provincia con controlli intensificati, limiti di velocità a 60 km/h sui passi alpini e nuovi cartelli bifacciali per sensibilizzare i motociclisti che attraversano il Trentino durante la bella stagione. Sono questi i provvedimenti intrapresi dall’amministrazione provinciale per limitare gli incidenti e informare automobilisti e motociclisti sui rischi della guida pericolosa. Lo ha reso noto, in aula, il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, rispondendo ad un’interrogazione presentata dal consigliere del Movimento 5stelle Alex Marini.

Secondo quanto riportato da Marini, si è appena conclusa l’installazione di cartelli bifacciali nell’ambito di una programma di sensibilizzazione con messaggistica speciale elaborata in coordinamento con la Provincia di Bolzano. Al contempo si è stabilita l’introduzione di limiti più stringenti sulle strade e sui passi dolomitici (60 km orari), oltre ad essere state concordate nuove postazioni di controllo.

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