Emergenza tangenziale, ipotesi A22 gratuita Possibile aprire i caselli di Trento sud e nord

di Domenico Sartori

Trafficata. Stretta. Pericolosa. L'emergenza circonvallazione di Trento è all'ordine del giorno per l'avvio del cantiere del mega svincolo di Campotrentino. Oltre che a impattare sulla viabilità dell'asse di via Maccani, c'è il rischio che i lavori provichino intasamenti, code, ulteriori disagi e finiscano con l'aggravare altri assi, come quello di via Brennero. Il fatto è che il cantiere di Emaprice, che s'è aggiudicata i lavori dello svincolo ( 30,4 milioni di euro) che ridisegna di flussi sulla provinciale 235 dell'Interporto e sulla statale 47 della Valsugana, durerà due anni. Da qui, una serie di ipotesi per contenere i disagi.

La prima soluzione potrebbe essere l'utilizzo gratuito di A22 per ridurre il carico di traffico in tangenziale. È possibile. È già stato fatto in passato (ne riferiamo a fianco) . Tecnicamente non è un problema. Si dovrebbe però mettere mano al portafoglio: la Provincia dovrebbe rimborsare Autostrada del Brennero spa per i mancati incassi.

Il presidente Maurizio Fugatti , con prudenza, si dice pronto, se si rendesse necessario, a sostenerla: «Prima» spiega il governatore «vediamo quale sarà l'impatto dei lavori dello svincolo sul traffico, che immagino sarà problematico. Se l'impatto sarà pesante, valuteremo l'ipotesi del pedaggio gratuito, che però ha un costo per la Provincia».

La soluzione è rilanciata dal consigliere di #inMovimento Paolo Biasioli (ex vicesindaco e assessore alla mobilità) con una domanda di attualità in consiglio comunale, e la ipotesi di non far pagare la tratta tra il casello di Trento sud e Trento nord è stata condivisa dalla commissione urbanistica. Ieri, l'assessore alla mobilità Alberto Salizzoni ne ha parlato con l'ingegner Mario Monaco , dirigente del Servizio orere stradali e ferroviarie della Provincia.

«È un suggerimento assolutamente valido, ne parlerò anche con la direzione di Autobrennero» dice Salizzoni «ma va verificato il beneficio. Con la Provincia vogliamo operare in stretto coordinamento sia per ridurre l'impatto del cantiere dello svincolo, ma anche per gli altri interventi in previsione: a breve l'avvio dei lavori della ciclabile della Valsugana, lungo la 47, che non dovrebbero però creare molti disagi, e nei prossimi mesi la messa in sicurezza dei viadotto di Ponte Alto».

«In questa prima fase» aggiunge Salizzoni «i disagi provocati dal cantiere di Campotrentino sono limitati, secondo le previsioni della Provincia. Saranno maggiori tra qualche mese. A quel punto, l'utilizzo gratuito dell'A22 tra i due caselli potrebbe essere una buona idea. Più auto si tolgono fra Trento sud e Trento nord, meno se ne sposteranno su via Brennero, già problematica di suo». Sono i dati a dimostrarlo: con 19.124 veicoli in ingresso e 18.337 in uscita dalla città, misurati il 13 marzo scorso, via Brennero è di gran lunga il più grande portatore di traffico di traffico che ogni giorno scarica oltre 100 mila veicoli nel capoluogo. Sintetizza Salizzoni: «Sull'utilizzo gratuito di A22 ci confronteremo con la Provincia per valutare se, come e a quali costi praticarlo».

La tangenziale è pericolosa e problematica a prescindere dal cantiere del nuovo svincolo. A sollecitare il sindaco Andreatta e l'assessore Salizzoni a darsi una mossa è il consigliere del Pd, Michele Brugnara , che ha presentato una interrogazione in cui chiede quando sarà attivato un autovelox fisso per controllare la velocità e perché non si decide, una volta per tutte, di porre il limite dei 70 km orari su tutta la tratta. «Basterebbe copiare da altri comuni, come a Pergine Valsugana dove il sindaco Oss Emer ha chiesto e ottenuto il posizionamento di autovelox fissi» dice Brugnara «Il limite dei 70 km orari va posto subito, si migliora la sicurezza e si riduce l'inquinamento. Basta tergiversare! Molti tratti, oltre a quello in galleria, sono già a 70 all'ora. Si tratta di omogeneizzarlo su tutta la tratta, eliminando i tratti a 90».

L'assessore Salizzoni prende tempo ma non chiude la porta alla proposta: «Che con la riduzione della velocità si riduca l'inquinamento non vi è dubbio. Dobbiamo invece verificare se il limite dei 70 porta benefici alla fluidificazione del traffico. Se è così, perché no? Lo stesso vale per l'autovelox fisso: va messo solo se abbiamo certezza sui benefici concreti e immediati, perché dobbiamo sfatare l'idea che sia un mezzo per fare cassa».

Il dirigente provinciale dell'Unità di missione strategica grandi opere e ricostruzione, Raffaele De Col , aggiunge: «Il limite dei 70 c'è già su gran parte della tangenziale, i 90 sono su tratti residui. Sono limiti dettati dal codice della strada. Si può anche omogeneizzare con un limite unico, ma non credo che cambi qualcosa. La velocità media in tangenziale oggi, se c'è traffico, è già sotto i 70 km orari. Se vi vuole porre il limite per ragioni ambientali, è un altro discorso».

Il consigliere Brugnara ha chiesto anche di valutare la presenza costante della polizia municipale in corrispondenza degli accessi principale e più critici alla tangenziale nelle ore di punta, come il ponte di San Lorenzo. «Me lo chiedono anche le Circoscrizioni» dice l'assessore Salizzoni «ma per numero di agenti a disposizione la coperta è troppo corta».

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