Supermercati Poli: troppi furti dagli scaffali 30 euro in busta paga ai dipendenti detective che segnalano un ladro in azione

Troppi furti in negozio e così il gruppo Poli ha deciso di dichiarare guerra ai singoli o ai gruppi organizzati che da tempo portano via quantità significative di merce dagli scaffali dei supermercati. Lo ha fatto cercando di coinvolgere anche il personale e incentivando il lavoro di controllo. Chiunque segnali un ladro tra gli scaffali verrà premiato in busta paga con 30 euro lordi. Questo indipendentemente dall’entità della merce sottratta furtivamente.

La novità è stata comunicata nei giorni scorsi a tutto il personale dei vari punti vendita. «Da tempo si registrano consistenti perdite economiche da differenze inventariali, derivanti da sottrazioni di articoli e prodotti presso i singoli punti vendita ad opera di avventori che agiscono probabilmente su commissione», si legge. Un fenomeno particolarmente consistente che pesa sul bilancio della società che con questa iniziativa ha deciso di stringere un’alleanza con i propri dipendenti. A livello italiano i furti creano un danno di 3 milioni di euro all’anno per la grande distribuzione.

Critici sull’iniziativa i sindacati Filmacms Cigil, Fisascat Cisl e UiltuCs Uil che si chiedono come «possa un datore di lavoro responsabile chiedere ai propri lavoratori per 30 denari di mettere a repentaglio la propria incolumità combattendo una possibile organizzazione criminale che taccheggia su grande scala i negozi su commissione». Preoccupati delle conseguenze i rappresentanti sindacali chiedono un confronto immediato con l’azienda e il ritiro immediato della circolare.

«Le taglie e le ricompense sono metodi primitivi che non appartengono ad uno stato civile e questo è un ulteriore esempio dell’imbarbarimento dei rapporti nel modo del commercio. Poli cessi di richiedere ai lavoratori di essere poliziotti e investa nel personale e nella sicurezza, non si può giocare con l’incolumità dei lavoratori per il mero profitto», scrivono i sindacati.

comments powered by Disqus