Val di Ledro, non si trova la causa dei sette tumori infantili mortali negli ultimi quattro anni

di Paola Malcotti

«I limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici sono rispettati». L’attività di controllo ambientale messa a punto dall’Appa nei mesi scorsi in materia di radiazioni non ionizzanti provenienti da campi a radiofrequenza, ha prodotto i primi risultati. Che, in sintesi, confermano come i valori delle emissioni e la qualità della protezione alla popolazione dalle esposizioni elettromagnetiche rientrino nei limiti previsti dalla legge.
 
A chiedere un monitoraggio strumentale e mirato in questo e in altri ambiti a rischio inquinamento era stato il Comune di Ledro, che facendo seguito all’impegno assunto nel corso della serata pubblica dello scorso ottobre dedicata al confronto con la popolazione sul tema della salute aveva affidato l’incarico agli enti di riferimento con lo scopo di verificare da un lato l’eventuale presenza di anomalie e dall’altro l’altrettanto eventuale relazione tra le stesse e gli episodi di tumori e leucemie infantili registrati sul territorio negli ultimi anni. Nel periodo compreso tra il 2014 e il 2018 sono stati infatti ben sette i casi che hanno interessato la fascia d’età compresa tra i zero ed i 19 anni, e messo l’intera comunità di fronte ad una devastante realtà.
 
Comprensibile la preoccupazione venuta a diffondersi tra i cittadini di Ledro, soprattutto per la tempestività e la progressione con cui queste malattie hanno bussato alla porta dei più piccoli, che assieme a molti dubbi sull’esistenza di eventuali rischi per la salute pubblica hanno manifestato l’esigenza - sostenuta in primo luogo dai genitori, costituitisi in un comitato spontaneo - di avere risposte e rassicurazioni. E, se possibile, delle spiegazioni. Grazie alla presa in carico di questo bisogno da parte dell’amministrazione comunale, nel corso dell’estate scorsa era stato istituito dunque un tavolo di lavoro - al quale avevano aderito esperti dell’Osservatorio per la salute e dell’Ufficio statistica della Provincia, del Dipartimento prevenzione e del Registro tumori dell’Azienda sanitaria, nonché i medici di base ed i pediatri locali - con lo scopo fare chiarezza e individuare le manovre con cui tentare di gestire il delicato tema.
 
«Applicando tecniche statistiche appropriate e grazie anche alla consulenza degli esperti dell’ISPRO di Firenze, abbiamo unito le forze per approfondire e verificare l’eventuale esistenza di cause, in primo luogo ambientali, scatenanti i tumori e le leucemie infantili in valle di Ledro. I primi risultati, relativi alle emissioni elettromagnetiche sono già arrivati, ma non hanno portato alla luce nulla di anomalo» anticipa l’assessora alla sanità Maria Teresa Toniatti. «Nel periodo compreso tra gennaio e marzo, i mesi invernali più critici per quanto riguarda le polveri sottili, l’Appa ha inoltre effettuato un monitoraggio sulla qualità dell’aria nel fondovalle, sistemando due punti di rilevamento in luoghi sensibili: accanto alle scuole di Tiarno di Sopra e di Molina. I dati raccolti sono ancora in fase di elaborazione ma non appena avremo i risultati, presumibilmente verso la fine di maggio, sarà nostra premura renderli pubblici organizzando una nuova serata di confronto con la popolazione».

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