Sporcizia, vetri rotti, vandalismi notturni: esasperati i residenti del centro storico

di Flavia Pedrini

«È la solita guerra», abbozza un papà che spinge il passeggino, rivolgendosi all’addetto di Dolomiti Ambiente che, paletta e scopa in mano, continua caricare nel cassone cumuli di immondizia.
Alle 10.30 lo slargo tra via Santa Maria Maddalena, il vicolo, via Marchetti e via Francesco Ferruccio, è stato ripulito quasi del tutto, ma ieri mattina - al risveglio - i residenti si sono trovati di fronte uno spettacolo desolante: cestini traboccanti, bottiglie (di vino e birra), lattine, bicchieri in plastica buttati per terra o nelle fioriere e pure un tubo sparacoriandoli. «Ma non è una novità, ormai è così quasi tutti i giorni», denunciano i residenti. 

All’1.30 di notte una signora ha telefonato al 112 per segnalare che stavano sparando petardi: «Ho sentito i colpi dei mortaretti - spiega - In piazzetta ci saranno stati un centinaio di giovani, gli schiamazzi sono andati avanti fino alle 3, ma il brusio si è sentito fino alle 4.30». Il cancello de «La Scaletta», il locale di vicolo Santa Maria Maddalena - reduce da due mesi di “stop anticipato” alle 23 - all’una era chiuso. «Ma gli avventori si spostano nella piazzetta», lamentano i cittadini. «Noi ogni sera dopo la chiusura facciamo la pulizia di tutto il vicolo con la pompa dell’acqua»,ha sempre assicurato il gestore, spiegando di non potersi fare carico dei ragazzi che arrivano in piazzetta con gli alcolici comperati al supermercato. Non ci sono solo i clienti del bar. Molti, infatti, hanno zaini pieni di birra e bottiglie. 

Per strada e sul marciapiede cocci di vetro, alcuni accanto alle automobili parcheggiate, con il rischio di danneggiare i veicoli o di ferire i bambini o i cani portati a spasso. Proprio in via Ferruccio c’è la scuola dell’infanzia «Tambosi»: pochi metri prima dell’ingresso ci sono degli escrementi. «E non sono certo di animali», osservano i residenti. 

Antonio Girardi, presidente dell’ente gestore, dice senza mezzi termini che «la misura è colma». «Lo fanno apposta, è una provocazione venire a defecare sulla strada pubblica, accanto a un luogo sensibile. Troviamo bicchieri pieni di birra e bottiglie e soprattutto escrementi, nel cortile della scuola, perché scavalcano il cancello. Sul muro viene fatta regolarmente la pipì e i cartelloni all’esterno sono stati devastati. Qui - prosegue - non si tratta di difendere il diritto dei giovani al divertimento. Questi sono vandali e non si possono difendere. Il diritto al divertimento non può venire prima di quello dei bambini o degli adulti, che il giorno dopo devono andare al lavoro e hanno bisogno di dormire. Siamo andati da sindaco, dal questore - osserva - non è servito a nulla. L’approvazione della mozione che dovrebbe indurre a vietare il consumo di alcolici in tutta la zona, è rimasta lettera morta. Invece dovrebbe essere attuata, magari finché non arrivano le guardie giurate (la Provincia ha finanziato il progetto dei «custodi di quartiere» ndr). Abbiamo mandato anche i filmati che documentano questi vandalismo alle autorità di pubblica sicurezza, ma non è servito. Siamo ormai esasperati». 

Chi abita in zona chiede il rispetto delle regole: «C’è un regolamento comunale, venga applicato». «Sentiamo parlare di “poveri studenti” che devono divertirsi, ma qui mancano educazione, rispetto e buonsenso - spiega la signora - Io avevo affittato un appartamento all’ultimo piano, nel vicolo, a una dottoressa: è arrivata l’1 aprile e dopo un giorno è andata in agenzia ed ha disdetto il contratto. Mi ha detto che con quel rumore di notte non poteva starci».

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