Il vescovo: «La paura dell'altro genera lo scontro»

«Spesso è la paura dell'altro a generare lo scontro. Prepotenza e aggressività non sono mai sinonimo di forza; è vero il contrario: il prepotente è debole, perché non riesce a sostenere il confronto. Chi necessita di schemi protettivi, muri e barricate è persona insicura e fragile. Diversamente, la persona forte non teme l'incontro». 
È un passaggio dell'omelia della messa nel mercoledì delle ceneri, che l'arcivescovo di Trento Lauro Tisi ha presieduto ieri, in cattedrale.
Nel giorno d'inizio della Quaresima, in cui si rinnova il rito dell'imposizione delle ceneri, monsignor Tisi rilancia l'invito a scoprire che «il nome di Dio è incontro».
«L'esperienza dell'incontro con il Dio grande nell'amore - ha aggiunto don Lauro - ci doni una fede attraversata dal sorriso che impedisca di usare la verità come clava contro gli altri, regalandoci la capacità di dubitare di noi stessi». L'arcivescovo ha citato infine la provocazione quaresimale di una vita fatta di carità, preghiera e digiuno.

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