Sequestrate 3.000 uova

I carabinieri per la tutela della salute (Nas) di Trento nei giorni scorsi hanno sequestrato 3.000 uova di gallina. Uova di ottima qualità provenienti da galline allevate a terra in una valle del Trentino, in spazi più ampi rispetto a quelli previsti dalla normativa di settore (nove galline per ogni metro quadro) e all'aperto.

I problemi pare siano legati al confezionamento delle uova. L'azienda agricola, forse perché nata solo pochi mesi fa, su questo fronte è risultata non essere autorizzata. Inoltre l'etichetta posta sulla confezione pare avesse il codice di un altro (inconsapevole, stando a quanto riferito dallo stesso) produttore di uova dell'Alto Adige.

I carabinieri, d'intesa con la procura, hanno proceduto al sequestro probatorio di 3.000 uova e di circa 10.000 etichette «taroccate» con l'indicazione dell'azienda altoatesina.

L'accesso da parte del Nas presso l'azienda agricola è stato fatto nei giorni scorsi. L'allevamento, con circa 950 galline, era a posto. Anche il magazzino era in buone condizioni igieniche. L'unica «falla» era il permesso per confezionare le uova, molto apprezzate anche da ristoranti e salumerie della zona. Una «svista» che potrebbe costar cara al titolare dell'azienda accusato di frode in commercio. Anche le 3.000 uova rischiano di essere distrutte invece che finire in padella.

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