Arrestato dopo la rapina Libero con obbligo di firma

È stato convalidato l’arresto del ventenne arrestato domenica dai carabinieri con l’accusa di rapina pluriaggravata. Ieri Y. H., 20 anni, clandestino parrebbe di origine libiche, difeso dall’avvocato Francesco Moser, è comparso in Tribunale per il processo per direttissima.

A fronte di accuse così pesanti - la procura contesta la rapina aggravata dal fatto che la vittima è ultra65enne e che il giovane avrebbe colpito con il volto travisato da un cappuccio, con pena dai 6 ai 20 anni - l’indagato ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Il processo è stato dunque rinviato al primo di aprile. Nel frattempo il giovane è stato scarcerato ma con obbligo di presentarsi tutti i giorni alla stazione carabinieri di Trento.

La vittima, una donna settantenne, domenica pomeriggio era appena uscita dal cimitero, quando

è stata avvicinata da un giovane. Questi, bloccandole le braccia, avrebbe infilato le mani nella sua borsa, scappando con il telefono cellulare. Per fortuna in soccorso della pensionata è intervenuto un passante che ha rincorso il rapinatore. Nel frattempo era stato chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Sono stati i carabinieri della sezione radiomobile della Compagnia di Trento,  guidati dalla precisa descrizione fatta dal cittadino inseguitore, a bloccare il rapinatore in via Perini. Il giovane è poi stato riconosciuto anche dalla vittima che ha vissuto attimi di vera paura, ma per fortuna non ha subito lesioni.

Tra l’altro per la vittima quel telefono cellulare (rimasto danneggiato cadendo) aveva un valore affettivo: apparteneva al suo defunto marito.
A quel punto i militari, unitamente ai colleghi della stazione di Trento, hanno proceduto all’arresto, dopo avere sentito il pubblico ministero di turno. Vista la giovane età dell’indagato e la sua incensuratezza ieri il giudice, come richiesto dalla difesa ma anche dalla procura, ha applicato una misura cautelare meno restrittiva come l’obbligo di firma.

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