Allarme droga fra i tredicenni: la marijuana «arricchita» è devastante

È stato definito un mercato crudele, trasversale, in continua evoluzione, con un volume d'affari in Italia pari a 14 miliardi annui. È il mercato delle sostanze stupefacenti: cannabis, ecstasy, cocaina, eroina, solo per citarne alcune. A cui si aggiungono le nuove sostanze di ultima generazione, le cosiddette «Nps»: «Lsd, catinoni sintetici, la classe dei Jvh» perché, come spiega il maresciallo dei carabinieri Luciano Osler, impegnato ogni giorno presso il Laboratorio analisi sostanze stupefacenti di Bolzano, «questo mercato, a differenza del passato, è in grado di combinare sostanze sia tradizionali che di ultima generazione molto pericolose», e di «sfruttare abilmente internet per arrivare più velocemente ai ragazzi. Dietro al mondo della droga c'è un meccanismo preciso per farla uscire e comprare».

Già, i ragazzi. Questo l'altro grande cambiamento del mondo degli stupefacenti, l'abbassamento dell'età dei consumatori, «scesa pericolosamente anche in Trentino fino a interessare giovani delle medie, dai 13 anni in su». «Il 30% degli studenti italiani - ha proseguito il maresciallo - ha dichiarato di aver fatto uso di sostanze almeno una volta». Tra le droghe più utilizzate ecstasy, cocaina, eroina, anche se, la maggior parte dei giovani interessati, per un 59%, fuma marijuana e hashish. La droga solitamente viene procurata in discoteca, da amici, presso concerti, rave party o a scuola; mentre viene consumata prevalentemente a feste (65%), con amici e raramente in solitudine.

«Spesso mi viene chiesto - ha proseguito Osler -: «Si può morire per uno spinello?», la risposta corretta è che va sempre considerato il cambiamento della sostanza stessa nel tempo. Nel caso della cannabis, ad esempio, negli ultimi anni è cambiata la concentrazione del suo principio attivo, il D9-THC: nel 2014 è aumentato dal 3 al 20% rispetto a 40 anni fa, con punte del 40%. Questo significa che è più pura, e che nessuna sostanza stupefacente può essere sottovalutata».

La lotta all'uso di droghe infatti, secondo gli esperti, non può essere combattuta se non vengono modificati, in primis, «i retaggi mentali sbagliati degli adulti», che spesso sottovalutano l'uso di sostanze leggere. «Quello delle droghe è un rischio che non dobbiamo far correre ai nostri figli - afferma categorico Osler -: l'atteggiamento deve essere esplicito e risoluto verso i ragazzi. A Trento ad esempio, ogni anno, 1 su 30 delle marijuane vendute, è una mariujana sintetica, quindi una droga assolutamente pesante e pericolosa».

Secondo i dati diffusi da un'indagine di San Patrignano, infatti, il 43% dei ragazzi afferma che «i genitori, pur informati sull'uso di sostanze, permette loro di fare ciò che vogliono»; e il 24,4% dei giovani riferisce di «avere completa libertà». «Il tema spaventa perché dietro al mondo della droga si cela il tema della morte - ha osservato -: molti genitori si preoccupano e cercano soluzioni, altri per paura minimizzano e alzano l'asticella. Gli effetti delle nuove sostanze sui nostri figli però li vedremo tra 30 anni. Se dovessimo avere dubbi sui nostri ragazzi, facciamoci aiutare subito dalle autorità, e ricordiamo loro che il mondo vero non accetta questi comportamenti».

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