Alloggio pubblico, richieste da più di 6mila famiglie Balzo del 17% per le domande di aiuto per l'affitto

di Francesco Terreri

Tra alloggio pubblico, contributo integrativo all’affitto, abitazioni a canone moderato, in Trentino ci sono oltre 6.000 famiglie che fanno domanda per la casa. Le persone in graduatoria per gli alloggi Itea aumentano del 2%, un’inversione di tendenza dopo anni di calo. Le richieste di sostegno per pagare l’affitto fanno un balzo del 17%, mentre quelle per alloggi a canone scontato rispetto ai costi di mercato sono il doppio dell’offerta di appartamenti.

Circa tre quarti delle famiglie hanno ricevuto una risposta positiva, ma un quarto del totale, almeno 1.500, deve ancora arrangiarsi con soluzioni abitative provvisorie o troppo costose per le sue possibilità. E gli affitti a Trento e provincia tornano a crescere.
Nell’ultimo bilancio sociale dell’Itea, reso noto lo scorso agosto, il quadro della domanda di alloggio pubblico era aggiornato alle graduatorie di metà 2017, valide, come sempre, per un anno. Le domande di casa Itea sono destinate a famiglie con l’Icef fino a 0,34, ma più dei due terzi degli alloggi, il 68% nel 2017, va a nuclei familiari economicamente fragili con indicatore Icef fino a 0,18.

Le richieste di alloggi erano 3.052, in calo dell’11,5% rispetto all’anno prima, proseguendo un trend di contrazione che dura da diversi anni. I cittadini extracomunitari in graduatoria risultavano in diminuzione al 40% del totale (ma sono meno del 10% degli alloggi Itea assegnati).
Le richieste di contributo integrativo per l’affitto, cioè il sostegno alle famiglie per cui non si è trovato un alloggio pubblico disponibile, erano a quota 3.902, in netto calo rispetto alle 5.750 del 2016. Un quarto circa delle domande era arrivato per entrambe le graduatorie. La domanda complessiva era quindi pari a 5.198 nuclei familiari. Fra alloggi assegnati e contributi all’affitto, le istanze a cui è stata data risposta erano il 74% del totale.

Nel frattempo sono state presentate le nuove domande e approvate le graduatorie a metà 2018, attualmente valide in attesa delle prossime da approvare entro giugno. Le istanze di alloggio pubblico nelle dieci maggiori Comunità di valle (su 16), che coprono quasi il 98% della domanda totale, sono 3.053, in aumento del 2,4% sul valore corrispondente dell’anno prima, invertendo quindi la tendenza alla riduzione. Le domande di trentini, italiani e cittadini comunitari sono 1.863, in crescita, mentre quelle di famiglie extracomunitarie sono 1.190, in calo al 39% del totale. I numeri maggiori arrivano da Trento con 1.164 domande, in aumento dell’8%, e Rovereto e Vallagarina con 603 istanze, in diminuzione del 3%.

Le richieste di contributo integrativo per l’affitto fanno un balzo a 4.561, il 17% in più del 2017. Di esse, 2.951 arrivano da cittadini trentini o comunque dell’Unione Europea, mentre 1.610, il 35%, provengono da cittadini di Paesi extra Ue. A Trento si contano 1.304 domande, con un incremento dell’11%. A Rovereto e Vallagarina le richieste sono 850, ben il 15% in più. Rilevante anche l’impennata in Alto Garda, da 451 a 643, e a Pergine-Alta Valsugana e Bersntol, da 358 a 534.
Tenendo conto della parziale sovrapposizione delle due graduatorie, le domande complessive dovrebbero attestarsi intorno a 5.500.

Ad esse va aggiunto il migliaio di richieste di abitazioni a canone moderato a fronte di 550 alloggi disponibili. Con una percentuale di risposte analoga all’anno precedente, le famiglie che hanno avuto casa o altre forme di sostegno dovrebbero essere i tre quarti del totale, oltre 4.500.

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