Fermati due nomadi irlandesi Vendevano attrezzi per officine

Giravano la val di Non cercando di vendere, bussando porta a porta, dei mobiletti porta utensili con attrezzature da officine meccaniche. I carabinieri, avvisati della loro presenza da un commerciante, hanno girato la segnalazioone ai colleghi della Guardia di Finanza, che sono riuscita a intercettare i due soggetti segnalati. Dai successivi controlli è emerso che i due, cittadini irlandesi, appartengono al gruppo sociale dei cosiddetti «travellers» o «pavee», una popolazione originaria dell’Irlanda che tradizionalmente svolge una vita nomade, i cui componenti, per lo più, svolgono l’attività di fabbri, venditori ambulanti, commercianti di cavalli e di merci usate di ogni genere.

Alcuni «travellers» in trasferta dall’Irlanda in Italia si erano fatti notare un paio di anni fa nel Nord Italia e anche in Trentino (in particolare nelle Giudicarie e in val di Fassa) per le cosiddette «truffe dell’asfalto», dove alcuni soggetti con forte accento inglese proponevano a privati e imprenditori di asfaltare a prezzi particolarmente convenienti i piazzali privati con bitume avanzato da altri lavori edili, in realtà inesistenti, salvo poi chiedere più denaro del pattuito e consegnare, quando svolti, lavori di scarsa qualità.

Complessivamente, i Finanzieri hanno sequestrato sei mobiletti porta utensili, comprensivi di novecento «pezzi» di attrezzatura per officine meccaniche, per un valore totale di oltre 8mila euro, contestando la violazione alla normativa provinciale sul commercio che prevede, per il venditore abusivo privo di regolare licenza, una sanzione amministrativa massima di 9.000 euro che, se pagata entro sessanta giorni, si riduce a 3.000 euro.

L’attività della Finanza sul fronte del commercio abusivo resta intensa:  il Nucleo mobile di Cles ha concluso un ciclo operativo nel 2018 che ha condotto alla scoperta nelle valli di Non e di Sole di cinque gommisti che esercitavano senza le previste autorizzazioni e specializzazioni, il sequestro di materiale abusivamente posto in commercio per un valore di oltre ventimila euro, che si aggiunge agli oltre dieci chili di sigarette e alcool venduti senza licenza  e ai diciassette lavoratori in nero scovati durante il piano regionale si contrasto al lavoro irregolare.

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