Medici, nuova rottura tra Apss, Pat e sindacati

di Patrizia Todesco

La tregua tra sindacati dei medici di medicina generale, Provincia e Azienda sanitaria che sembrava essere stata raggiunta dopo l’incontro del 10 gennaio è già finita.

Ieri la Cisl medici ha proclamato lo sciopero. I professionisti si asterranno dal lavoro giovedì 31 gennaio e venerdì 1° febbraio.
Il segretario Nicola Paoli non ha «digerito» il prolungato silenzio di questi giorni durante i quali attendeva invece dai vertici provinciali materiale sul documento concordato che avrebbe dovuto andare in giunta ieri. «Ci siamo sentiti presi in giro», tuona.

L’ultimo incontro si era avuto il 10 gennaio e in quell’occasione sembrava si fosse raggiunto un accordo e che le tensioni degli ultimi mesi si fossero appianate dopo la disponibilità dell’assessore Segnana ad ascoltare le richieste dei sindacati. «La nostra richiesta era quella di annullare la delibera con la quale era stata creata la Aft di viale Verona e di risolvere i problemi relativi alle dosi di vaccinazioni ai medici e alle criticità dei progetti aziendali. Ci era stato detto che l’Aft sarebbe stata trasformata in Uccp (unità complesse di cure primarie) e che giro di pochi giorni ci saremmo scambiati una serie di documenti per formalizzare quanto concordato».

Questo, secondo Paoli, non è però avvenuto. «Ho sollecitato l’assessore Segnana e alla fine il verbale con la proposta è arrivato ma non era come quello concordato. L’ho rinviato dopo aver lavorato sabato e domenica per effettuare le dovute modifiche ma a quel punto non è arrivata nessuna risposta. Ho cercato di contattare nuovamente l’assessora Segnana e il presidente Fugatti ma non ho ricevuto risposta. Ho sperato fino all’ultimo che comunque la nostra proposta concordata sarebbe stata ieri discussa in giunta. Quanto ho capito che di medici di medicina generale non si era parlato ho proclamato lo sciopero».

Questa volta il sindacato e i medici non sembrano intenzionati a fare passi indietro. «Unica cosa che ci può fare tornare indietro è la delibera approvata in Giunta che azzera la Aft di Trento Sud e getta le basi per la creazione di Uccp. Senza questo andremo avanti non solo con lo sciopero del 31 e 1 ma con tutto il pacchetto di 100 giorni. Adesso procediamo anche con la vertenza davanti al giudice del lavoro ed è chiaro che se dovessimo vincere a pagare saranno anche i medici che ne fanno parte e che hanno goduto di “extra” gratuiti non previsti dal contratto».

Secondo quanto proclamato i medici di medicina generale chiuderanno gli ambulatori il 31 gennaio e il 1 febbraio, i medici di continuità assistenziale e medici di emergenza sanitaria dalle 20 del 31 alle 8 dell’1 febbraio.

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