«Telecamere negli asili e nelle case di riposo» Leonardi (Fi): così si prevengono i maltrattamenti

di Andrea Bergamo

Occhi elettronici in asili e case di riposo per «prevenire maltrattamenti e violenze». Un'iniziativa a tutela delle categorie deboli che «non punta a trasformare le attività in un reality show, né a criminalizzare gli operatori che svolgono un lavoro prezioso per tante famiglie» spiega il consigliere provinciale di Forza Italia Giorgio Leonardi, che ha presentato una mozione. L'esponente azzurro ha lanciato l'idea alla luce di dati allarmanti a livello nazionale e di quanto sarebbe accaduto in passato in una struttura del Trentino meridionale: «Quella casa ospitava dei disabili che erano stati protagonisti di pesanti situazioni. Penso ad esempio a una ragazza in ipotermia che 5 anni fa fu ustionata con delle bottiglie d'acqua bollente. Avevo anche presentato un esposto, oltre a diverse interrogazioni». Situazioni limite che, secondo Leonardi, potrebbero essere scoraggiate attraverso l'installazione di sistemi di videosorveglianza su base volontaria a circuito chiuso. La proposta è quella di portare le telecamere all'interno dei nidi e delle scuole dell'infanzia, delle residenze sanitarie assistenziali e per disabili presenti su tutto il territorio del Trentino «con l'obiettivo di prevenire maltrattamenti e violenze e con l'intento di garantire una maggiore qualità e sicurezza dell'assistenza e della cura degli utenti, come già avviene in altre regioni».

Una misura che punta anche a tutelare gli operatori «perché chi si comporta bene non ha nulla da temere». I nastri - nelle intenzioni del proponente - saranno visionati solo in caso di necessità, per fare luce su eventuali situazioni che richiedono approfondimenti da parte delle autorità. Insomma, il fine non è quello di consentire ai familiari delle persone ospitate di seguire i propri congiunti da casa attraverso computer e smartphone. «Accade anche nei negozi, dove le registrazioni vengono conservate per un arco di tempo limitato e messe a disposizione dell'autorità giudiziaria» spiega Leonardi, che auspica il finanziamento delle telecamere - da installare solo in accordo con le strutture - da parte della Provincia.

Nelle premesse della mozione si sottolinea come «troppo spesso la cronaca riporta episodi di maltrattamenti fisici e psicologici sui minori in ambiente scolastico e su anziani e disabili all'interno delle residenze assistenziali». Nel caso in cui si verificassero episodi di questo genere, con il documento elaborato dal forzista si impegna la giunta a sostenere dei percorsi di assistenza e di supporto alle vittime di maltrattamento e alle loro famiglie. Si intende inoltre promuovere, d'intesa con l'Azienda sanitaria e le associazioni di riferimento, iniziative volte a potenziare le azioni informative e formative rivolte agli operatori del settore e alle famiglie «per sviluppare le capacità di ascolto di minori, anziani e disabili e di rilevazione di segnali di disagio o di maltrattamento fisico o psichico». E ancora: favorire la divulgazione di «buone prassi per la segnalazione tempestiva di condotte inappropriate».

Questi fenomeni - rileva il consigliere - per lungo tempo sono stati sottovalutati anche se «in realtà sono molto diffusi»: a tal proposito cita l'attività dell'associazione «Via dei Colori» che assiste le famiglie di bimbi maltrattati negli asili e riceve una media di 13 denunce al giorno con fascicoli in 31 procure italiane. Per quanto riguarda invece anziani e disabili, Leonardi fa presente che «un'indagine della Federazione nazionale dei collegi infermieristici ha rilevato che il 68,7% degli anziani residenti in Rsa è sottoposto a contenzione fisica, ma si stima che la percentuale sia maggiore per qunto riguarda l'uso dei farmaci». Ecco dunque che telecamere, azioni informative e buone prassi potrebbero fungere da deterrente.

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