«Altalena», la consigliera Rossato «Provocazione, chiedevo solo più parchi»

Maestro, fermi la base: macché canzoni, macché discriminazioni, era tutto un malinteso. Quelli che sembravano malumori per bambini stanieri che giocano al parco erano invece richieste di più aree gioco.

Dopo la realizzazione del video della canzone «Altalena», promossa dai docenti e dai bambini dell'istituto comprensivo Trento 6 contro ogni discriminazione che prendeva non certo velatamente spunto dalle parole espresse in campagna elettorale dalla attuale consgliera leghista Katia Rossato («le famiglie di stranieri con bambini girano per il paese e occupano il parchetto, si sono appropriati dei nostri spazi»), è stata la stessa Rossato a voler replicare, con un post su Facebook la vigilia di Natale.

«Sorprende - ha scritto sul social la consigliera - sia stata fatta una canzone dal titolo “Altalena”, canzone che è voluta essere una provocazione nei confronti di chi, come me, semplicemente si lamenta del fatto che non vi siano abbastanza parchi giochi per i bambini nonostante in varie occasioni l’amministrazione di centrosinistra, che è stata al governo della Provincia Autonoma di Trento per vent'anni e governa ancora il Comune di Trento, si sia vantata di porre particolare attenzione anche su questo tema troppo spesso trascurato».

Un obiettivo lodevole, peccato che dalle parole della consigliera il 28 ottobre scorso non fosse propriamente agevole coglierlo e metterlo in luce come meriterebbe: «Qui alla Vela abbiamo famiglie di profughi con bambini, girano per il paese e occupano il parchetto. Utilizzano i posti che erano nostri, i bambini rimangono seduti sui giochi, si sono appropriati dei nostri spazi e gli altri non possono divertirsi».

 

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