Già tanti trentini a letto colpiti dall'influenza

In Trentino, secondo i dati riportati da Influnet, il bollettino del ministero della salute sulla diffusione del virus influenzale, il numero di pazienti a letto sul totale della popolazione è pari a poco più di 5 ogni mille. L’incidenza è la seconda in Italia dopo quella della Calabria ed è in crescita da una settimana all’altra.

In particolare, se si guarda all’evoluzione del periodo tra il 19 novembre e il 2 dicembre si è verificato un aumento dei casi che sono passati dal 4,97 per mille (casi ogni 1.000 pazienti) in generale al 5,08 per mille della settimana tra il 26 novembre e il 2 dicembre. In valori assoluti, i dieci medici che stanno segnalando i casi a Roma hanno indicato, nell’ultima settimana monitorata 67 casi su 13.201 assistiti totali. Se si guarda al resto d’Italia, l’unica realtà in cui l’incidenza è maggiore è la Calabria con il 5,24 per mille di frequenza di casi di malati di influenza. La vicina Bolzano invece si ferma all’1,19 per mille.

Tornando alla nostra provincia, poi, la fascia più colpita è quella tra zero e 4 anni con il 22,45 per mille di incidenza, seguita dalla fascia 5-14 anni con il 5,94 per mille e la classe 15-64 anni con lo 0,85 per mille. Senza segnalazioni, per ora, la classe degli over 65, che è quella che si vaccina prima.

Per chi volesse vaccinarsi, tra tutte le fasce d’età, c’è ancora la possibilità di farlo. Lo spiega Valter Carraro, responsabile dell’Unità di igiene pubblica dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. «Anche per venire incontro alle richieste di vaccinazioni, superiori agli altri anni, abbiamo acquistato migliaia di dosi in più, ci attendiamo un aumento della copertura vaccinale» sottolinea Carraro.

Che chiarisce come il tempo per potersi mettere al riparo dall’influenza non sia ancora concluso e che farsi vaccinare è ancora utile. «È pur vero che il mese di novembre è l’ideale perché c’è il tempo per una risposta del sistema immunitario e che più avanti si va più si corre il rischio di vaccinarsi in ritardo. Ciononostante, chi volesse vaccinarsi può farlo ancora e l’azione può avere un effetto di difesa contro il virus in atto». Sui dati di diffusione del virus in Trentino, poi, Carraro spiega: «Prima di parlare di epidemia influenzale vorrei attendere alcune settimane, per poter valutare i dati su un periodo più lungo».

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