Il furbetto dell'autobus scoperto dall'autista

di Flavia Pedrini

Non si sa se fosse in grado di fare spuntare un coniglio dal cilindro. Ma certo, l’abilità con cui mostrava un biglietto nuovo, sostituendolo al momento dell’obliterazione con un tagliando già usato, lo rende un ottimo prestigiatore. Ma il viaggiatore illusionista non aveva fatto i conti con l’occhio attento del conducente, che si è accorto del trucchetto. A quel punto l’uomo ha velocemente obliterato il biglietto nuovo, non senza un certo imbarazzo.

Il furbetto del viaggio è stato scoperto un paio di giorni fa su un mezzo che collega la città con la collina. La tecnica usata per viaggiare gratis era tanto semplice quanto difficile per la destrezza che richiedeva e la velocità di movimento delle mani necessaria per non essere scoperto.

Un gioco di prestigio che, però - questo è il sospetto - gli avrebbe consentito di viaggiare decine di volte senza sborsare un euro. Il tagliando di viaggio usato, infatti, era praticamente nero, tante erano le volte in cui il biglietto era stato obliterato. Impossibile anche leggere la data stampata, visto il numero di sovrapposizioni. È dunque facile immaginare che l’escamotage fosse stato utilizzato molte altre volte.

Qualche giorno fa, come detto, il viaggiatore a scrocco è salito sull’autobus che, dalla città, porta in collina. Poi ha messo in atto il solito trucco da illusionista: due biglietti in mano, uno nuovo e pronto per essere validato ed uno invece abbondantemente utilizzato che, all’ultimo secondo, va a sostituire il titolo valido. Un’azione che richiede qualche secondo, ma che l’altra sera non è sfuggita all’autista. Il conducente, infatti, in passato, durante un impiego presso un esercizio pubblico, aveva già avuto a che fare con quel tipo di truffa. Come quella del «rendez moi», che - come quella del doppio biglietto - richiede una grande abilità e velocità nell’uso delle mani e consente di sfilare una banconota da 100 euro senza che il malcapitato se ne accorga.

L’autista, forse insospettito dal movimento repentino delle mani - che però non gli è sfuggito - in questo caso ha dunque invitato il viaggiatore a mostrare il biglietto obliterato. Una richiesta che deve avere spiazzato il «furbetto»: l’uomo ha infatti mostrato il biglietto annerito dalle decine di obliterazioni fatte. Ma con altrettanta rapidità, l’utente ha afferrato quello nuovo e lo ha infilato nell’obliteratrice, mettendosi finalmente in regola. Quindi, non senza un certo imbarazzo, il viaggiatore si è seduto ed è sceso dal mezzo dopo un paio di fermate.
La speranza è che l’uomo abbia finalmente imparato la lezione e che non provi a viaggiare ancora da «portoghese». Del resto, i controlli del personale sono puntuali e, proprio per evitare l’evasione, a bordo degli autobus urbani, dal settembre 2017, è possibile acquistare anche il ticket di viaggio. Certo, nel panorama dei furbetti, l’illusionista del biglietto ancora mancava.

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