Trasporti, sicurezza e gara da 410 milioni L'Orsa: «Recuperare il tempo perduto»

Guardie giurate sulle corse più calde ferroviarie dal punto di vista della sicurezza, spray antiaggressione agli autisti dei bus e ai capotreno della Trento-Malè e della Valsugana. Nuovi controllori e blindatura delle cabine degli autisti degli autobus. È un pacchetto di misure anti-violenti per bus e treni locali quello che viene proposto dalla giunta provinciale.
«Chi viaggia e chi lavora sui mezzi di trasporto pubblici devi sentirsi al sicuro». Partendo da questo concetto, la giunta provinciale, ha, infatti, approvato ieri un conchiuso con il quale si prevedono una serie di misure per migliorare il servizio offerto ed i livelli di sicurezza. «Abbiamo incontrato giovedì i sindacati del settore ? ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti ? che ci hanno evidenziato come il tema della sicurezza sia fra i più urgenti da affrontare. Riteniamo quindi necessario mettere in campo alcuni strumenti che permettano di offrire un servizio più efficiente e di garantire maggiore serenità a chi viaggia sui mezzi pubblici».
Fra le misure previste dal conchiuso di giunta la «blindatura» della cabina di guida per gli autobus urbani, la dotazione di impianti di videosorveglianza per almeno 170 bus e su almeno 20 autobus extraurbani, operanti sulle linee considerate più sensibili. 
Il completamento delle operazioni tecnologiche per disporre di un sistema di geolocalizzazione dei bus più innovativo e sostitutivo del sistema esistente, l'attivazione del «pulsante» a disposizione dell'autista per le situazioni di emergenza, collegato alle forze dell'ordine. 
Si valuterà, inoltre, di concerto con le organizzazioni sindacali, la dotazione di spray antiaggressione in capo agli autisti e ai capitreno di Trentino Trasporti per quanto riguarda la ferrovia della Valsugana e la Trento Malè, con la possibilità anche di attivare, per alcune corse più sensibili, un nucleo di agenti giurati.
Al fine di migliorare la qualità del servizio si prevede, inoltre, di proseguire con il processo di svecchiamento del parco autobus, che conta oggi 460 mezzi per l'extraurbano e 230 per il servizio urbano, con l'obiettivo di garantire da un lato l'attestamento dell'età media sotto i 10 anni e dall'altro l'incremento della flotta extraurbana a 500 bus a tal fine prevedendo l'emissione di un bando di gara. Si cercherà, inoltre, di potenziare attraverso un apposito piano i collegamenti fra le città e le valli. «Quello che la Provincia uscente ha fatto nell'ultimo assestamento per il collegamento valli-città lo verificheremo, vedremo a che punto è e con che risorse è fattibile. La prossima settimana intendo incontrare i vertici di Trentino Trasporti per capire come muoversi. Lunedì chiamerò e fisserò la data» spiega Fugatti.
Che chiarisce anche la ragione della scelta di accelerare sul pacchetto sicurezza per i trasporti pubblici locali. «Sono rimasto molto colpito dall'allarme lanciato dai sindacati sul tema sicurezza per chi lavora e viaggia sugli autobus e sui treni. Di fronte a questa richiesta abbiamo deciso di dare direttive a Trentino Trasporti, che incontreremo la settimana prossima, sui temi che i sindacati ci hanno posto, come il pulsante a bordo per chiamare immediatamente le forze dell'ordine, che non è presente su tutti gli autobus, il tema della sicurezza su alcune tratte sia urbane sia extraurbane ma anche su Trento Malè e Valsugana» sottolinea Fugatti. «Qui se vuoi intervenire velocemente devi prevedere maggiori controllori, più personale di controllo dei biglietti e personale di polizia. Ma noi - assicura ancora il governatore trentino - alla polizia stiamo già chiedendo tanto perché si stanno impegnando molto sulla città di Trento e sul territorio. Per questo pensiamo che Trentino Trasporti possa pensare all'introduzione di guardie giurate come accade su tanti altri treni del nord Italia».


 

LA GARA D'APPALTO

La Provincia ha avviato ormai nei mesi scorsi la selezione dell'operatore che dovrà garantire per i 60 mesi (5 anni) dal primo luglio 2019 al 30 giugno 2024 la percorrenza di oltre 22 milioni di chilometri tra servizio urbano, extraurbano e ferroviario sia per il tratto gestito dalla Trento-Malé e dalla Ferrovia della Valsugana sulla tratta Trento-Bassano del Grappa. Si tratta di una preinformazione che scadrà il prossimo giugno e che, se non vedrà nessuna azienda esterna partecipare, (si parla di un interessamento del gruppo internazionale Arriva), consentirà alla Provincia di riassegnare il servizio da 410 milioni di euro sui 5 anni dell'accordo alla propria società in house (cioè al 100% di proprietà pubblica) ovvero Trentino Trasporti spa direttamente e la sorella Trentino Trasporti Esercizio spa indirettamente.
In particolare, la decisione di pubblicare «l'avviso di preinformazione senza indizione di gara», questo il nome tecnico del bando europeo, serve per poter garantire, nel caso della mancanza di offerte, l'assegnazione in house senza alcun contrasto da parte di possibili altri pretendenti.
In particolare in totale saranno richiesti al futuro operatore i seguenti servizi: extraurbano su gomma per 13,1 milioni di chilometri annui, urbano per Trento per 5,745 milioni di chilometri annui, urbano di Rovereto e Piano area per 1,5 milioni di chilometri, urbano per l'Alto Garda per 298.000 chilometri annui, urbano per Pergine per 70.000 chilometri annui. Inoltre si richiederanno servizi ferroviari per la gestione della Ferrovia Trento-Malé per 824.000 chilometri da percorrere annualmente e della Ferrovia della Valsugana per altri 500.000 chilometri annui per un totale stimato di 22 milioni 37.000 chilometri annui e un valore stimato del servizio a gara pari a 410 milioni di euro.
L'appalto non riguarda solamente il servizio per la Provincia, ma anche quella per conto di altre amministrazioni coinvolte nel servizio di trasporto pubblico. Accanto alla Provincia, infatti. l'appalto viene bandito da Piazza Dante per conto anche del Comune di Trento, Comune di Rovereto, Comune di Arco e Comune di Pergine. 
Oltre all'assegnazione alla società in house, la procedura privilegiata dalla Provincia, il bando prevede che una quota del valore della base d'asta a gara possa essere subappaltato ad altri operatori (oggi tra coloro che svolgono servizi di interesse pubblico c'è, ad esempio, il Cta, Consorzio trentino autonoleggiatori, che si occupa del servizio di scuolabus e dei servizi di trasporto per disabili). Nel bando pubblicato dalla Provincia si prevede che la quota che può andare ad altre aziende diverse dall'in house sia pari a una percentuale compresa tra il 5% eil 30% del valore dell'appalto. Insomma, una somma che può passare dai 20 milioni di euro sui 5 anni a un massimo di 120 milioni di euro circa.
Se arrivasse una o più richiesta di offerta del servizio a costi/qualità migliore dell'in house, si dovrebbe andare a gara. E in quel caso, se non vincesse Trentino Trasporti spa, ci sarebbe però la clausola sociale con la savaguardia per i dipendenti oggi in forza alla società pubblica che gestisce il servizio.


 

IL COMUNICATO

Anche il sindacato Orsa, per voce del proprio segretario Roberto Pedrotti, entra nel dibattito sui trasporti in Trentino, dopo gli annunci del neo presidente Fugatti e le precisazioni della presidente Monica Baggia. 

Fortunatamente si riprende a parlare di trasporti e lo si fa iniziando dal tema sicurezza, argomento di assoluta importanza ma nello stesso tempo altrettanto complesso. Ben vengano tutti gli accorgimenti e i dispositivi atti a facilitare l'iter della richiesta di intervento di emergenza o la maggior tutela offerta all'autista blindando la porta del posto guida. Questo percorso però, è bene ricordarlo, è iniziato molti anni fa su richiesta di tutte le OO.SS. a Trentino trasporti S.p.A. e alcuni aspetti sono stati già portati a termine da tempo, in primis le telecamere a bordo, altri invece rimasti incompleti e discussi negli ultimi giorni e completati con l'aggiunta di nuove e condivise richieste. E' apparso sul quotidiano l'Adige in data 28 novembre un articolo della nostra Presidente avv. Monica Baggia, la quale afferma che alcune linee del servizio Urbano sono in difficoltà. In questi anni, tutto il servizio pubblico trentino, in particolare il servizio Urbano di Trento, ha subito una continua ma costante modifica per quello che riguarda lo svolgimento del servizio, uno degli argomenti principali ed introdotti, la bigliettazione a bordo, che ha portato un miglioramento riscontrabile per quel che riguarda la regolamentazione e l'efficientamento del servizio sia in termini di qualità che di introiti.

Purtroppo però, tutto questo non è stato seguito da quanto promesso in sede di trattativa sulla bigliettazione, e cioè, una volta entrata a regime la nuova mansione e passato un certo periodo di rodaggio, Trentino trasporti S.p.A. con il monitoraggio di tutto il servizio doveva individuare le tratte che non reggevano la nuova modalità lavorativa e quindi si impegnava a valutare se incrementare quelle corse aggiungendo nuovi mezzi, o allungare I tempi di percorrenza. Il disinteresse delle istituzioni nell'investire sull'argomento per permetterci di completare il progetto, ha prodotto un accumularsi di problematiche di carattere generale che vanno dai tempi di percorrenza, alla sicurezza, ai disagi ed altro ancora. Voglio evidenziare quanto il personale viaggiante in questi anni si sia speso, come è giusto che sia, per migliorare la qualità del servizio, raggiungendo l'obbiettivo, condiviso da tutti per il miglioramento costante del servizio, ma per completare il progetto menca la parte più importante, quella delle istituzioni con lo stanziamento di fondi per migliorare la viabilità, aspetto fondamentale ma mai preso in considarazione in questi ultimi anni e di questo ne paghiamo le conseguenze, per lo svecchiamento del parco mezzi esistente (che sembra sia partito, anche se l'iter si concluderà tra qualche anno), ma non serve solo sostituire I mezzi, vanno anche incrementati, principalmente per potenziare alcune linee che gli addetti ai lavori e Utenti con l'utilizzo sempre più crescente, di riflesso, e in molti casi anche esplicitamente, richiedono.

Ritornando sulle dichiarazioni rilasciate dalla nostra Presidente avv. Monica Baggia in data 28 novembre, voglio ribadire, anzi confermo con certezza, che il Servizio trentino non ha nulla da invidiare a quello altoatesino, ma apprezzo quanto dichiarato e che ho accennato in precedenza e cioè, che ci vogliono scelte politiche decise e concrete atte ad affrontare di petto questo tema, cercando di recuperare il tempo perduto in questi anni sul fatto degli investimenti nella viabilità e nelle infrastrutture. Speriamo che sia solo un inizio e che da questo momento in poi il trasporto pubblico abbia la giusta attenzione e riscontro. 

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