Domani lo sciopero nazionale dei medici

Visite a rischio e disagi negli ospedali: la giornata di domani,  venerdì 23 novembre, si annuncia complicata per lo sciopero nazionale dei medici indetto dalle Associazioni sindacali della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, che prevede l’astensione dal lavoro di 24 ore.

Verranno ovviamente garantiti i servizi essenziali: l’Apss ha disposto la costituzione dei contingenti minimi di personale «così da garantire i servizi pubblici essenziali a salvaguardia dei diritti delle persone».

«Si segnala - continua l’Apss in una nota - che, per quanto riguarda l’attività ordinaria, si potrebbero registrare disagi in relazione al numero degli aderenti allo sciopero».

Lo sciopero dei medici del Servizio sanitario nazionale (Ssn) in programma per venerdì 23 «provocherà forti disagi negli ospedali italiani, con il probabile blocco delle sale operatorie che avrà come conseguenza l’annullamento di migliaia di interventi. Saranno invece garantiti tutti gli interventi indifferibili e tutelati i pazienti fragili». Ad annunciarlo il Sindacato degli Anestesisti Rianimatori (Aaroi-Emac) che prevede un’ampia adesione.

«Questo sciopero è anche per i cittadini, danneggiati dalla malagestione della sanità italiana - afferma Alessandro Vergallo, presidente Aaroi-Emac -. Il SSN deve continuare a garantire a tutti il diritto alla salute, anche attraverso la tutela del personale che vi lavora e il rispetto del Contratto e dei diritti fondamentali dei lavoratori che talvolta vengono violati».

Lo dimostrano, ad esempio, i primi dati emersi dall’indagine che il sindacato sta effettuando per valutare il rispetto degli istituti contrattuali con particolare riferimento a situazioni che potrebbero minare la sicurezza di pazienti.

Il sondaggio, in fase di elaborazione, mostra che su 211 risposte di rappresentanti sindacali - un campione estremamente significativo degli Ospedali Pubblici Italiani - 192 (91%) affermano di lavorare in carenza di organico. In 65 (31%) risposte viene denunciato il ricorso alla Pronta Disponibilità notturna e festiva sostitutiva lì dove sarebbe, invece, prevista la Guardia attiva H24. In altre parole esistono realtà in cui viene violata, per carenza di specialisti o per motivi puramente economicistici, la normativa che prevederebbe la presenza fissa - giorno e notte - dell’Anestesista Rianimatore all’interno della struttura ospedaliera. In questi casi l’Anestesista Rianimatore, viene chiamato per necessità, sebbene si tratti spesso di emergenze che devono essere risolte nel giro di pochi minuti: «Siamo arrivati al punto - afferma Vergalli - che alcuni Colleghi preferiscono passare la notte in albergo per non allontanarsi eccessivamente dall’Ospedale».

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