Sgomberate tende e bivacchi al parco Santa Chiara

di Marica Viganò

Erano arrivati a Trento nel luglio scorso, con un piccolo bagaglio: una borsa, qualche maglia, pochi effetti personali. Nati e cresciuti in Pakistan, raccontavano di essere arrivati in Italia dalla Germania, dove non avevano trovato il lavoro che cercavano. Si erano subito sistemati al parco Santa Chiara e a Trento hanno presentato richiesta di protezione internazionale. Dopo quattro mesi di confronto con il Servizio Attività sociali del Comune, attraverso mediatori culturali, il gruppo di pakistani è stato allontanato definitivamente dal parco. Lo sgombero è avvenuto al mattino, alcuni giorni fa. Gli agenti del nucleo di polizia giudiziaria della polizia locale hanno trovato solo cinque immigrati dietro ai tendoni fissati tra i gradini ed il pergolato per ripararsi dal freddo, dal vento e dalla pioggia. Tutti gli altri se ne erano già andati nei giorni precedenti.

Non c’è stata alcuna protesta da parte degli stranieri, alla vista dei vigili: hanno raccolto le loro cose e se ne sono andati. L’area del parco in cui si erano insediati - la zona nord, dove c’è la gradinata - è stata ripulita ed i teli utilizzati a mo’ di tenda sono stati portata via.
I cinque pakistani, tutti di età inferiore ai 30 anni, sono stati invitati a raggiungere i loro connazionali presso la residenza Fersina, facendo loro presente l’ opportunità offerta dal Comune di avere un tetto sotto cui dormire.

Dalla fine di ottobre, infatti, cinquanta posti letto della Residenza Fersina sono riservati alle persone senza fissa dimora, in maggior parte migranti, che non hanno ancora trovato sistemazione nelle strutture di prima accoglienza presenti sul territorio. Si è pensato proprio al gruppo di migranti pakistani - che sono in attesa di una risposta per ottenere i documenti necessari per rimanere in Italia e per trovare un lavoro - nell’approntare questo percorso di integrazione.  Oltre ad un posto letto, presso la Residenza Fersina le persone accolte possono fermarsi per i pasti.

Il progetto viene coperto per il primo periodo con i 35mila euro che la giunta comunale di Trento ha trasferito a titolo di acconto alla Provincia. La gestione del progetto di accoglienza è di Cinformi.

I pakistani erano arrivati a piccoli gruppi al parco Santa Chiara. Hanno raggiunto il numero massimo di trenta. La scorsa estate avevano «preso possesso» del palco allestito nello spazio pubblico, sistemandosi sotto il tendone.

Erano stati allontanati nel mese di settembre, quando il palco è stato smontato, ma non erano andati molto lontano: si erano solamente spostati di qualche metro, trovando una nuova sistemazione sotto il pergolato, nella zona nord del parco pubblico. Nel frattempo il Comune si era attivato per trovare una soluzione per questo gruppo di migranti (che non sono irregolari, perché hanno presentato richiesta di protezione internazionale e stanno aspettando una risposta) ma privi di un alloggio. Con l’apertura dei dormitori per l’inverno e con la disponibilità di 50 posti alla Residenza Fersina, è stato dunque deciso lo sgombero definitivo con la successiva pulizia del parco.

Ulteriori risorse a sostegno del percorso di inclusione presso la Residenza Fersina saranno definite al termine del primo mese dall’avvio del progetto, dopo aver analizzato l’andamento dell’iniziativa e il numero effettivo delle persone accolte.

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