«Tanti maestri di sci abusivi in Trentino, servono regole e accertamenti seri»

di Valentina Leone

Un contrasto efficace agli istruttori stranieri abusivi, l'acquisto della nuova sede e l'esigenza di essere sempre più specializzati. Questi i punti salienti del discorso di Mario Panizza, rieletto ieri per altri quattro anni come presidente del Collegio dei maestri di sci del Trentino. 

Un lungo intervento che ha aperto l'assemblea elettiva dell'ente, tenutasi ieri mattina al PalaRotari di Mezzocorona. Piuttosto bassa la partecipazione degli associati, appena 181 su 2749 iscritti, tanto che il conteggio dei presenti ha provocato diversi malumori, soprattutto tra i membri del direttivo uscente. 

La questione degli abusivi è da sempre un tema caldo per il Collegio: negli anni, infatti, sono state scoperte comitive di stranieri che vengono in Trentino a trascorrere la settimana bianca includendo anche accompagnatori, spesso privi di qualifica da istruttore, che si improvvisano insegnanti. Nel ricordare che la Provincia ha deliberato una serie di norme per il rilascio delle autorizzazioni a maestri di sci stranieri, Panizza ha ribadito: «Servono controlli capillari per verificare che queste leggi vengano rispettate, qualche controllo in più è stato fatto in alcune località, altre sembrano essere quasi off-limits. Noi possiamo solo segnalare le situazioni che riteniamo illegali, spettano però poi a loro gli accertamenti. Tante volte - ha aggiunto il presidente - ci arrivano segnalazioni, ma poi quando le inoltriamo alle autorità scopriamo che vengono controllati quasi più i nostri maestri. Appena avremo un nuovo assessore questo sarà uno dei primi temi sottoposti alla sua attenzione».  

Panizza ha poi ricordato l'impegno del Collegio per adeguare il proprio regolamento dopo il riconoscimento di status di ente pubblico non economico e i turni di aggiornamento nonché i corsi di specializzazione sostenuti dagli iscritti «al fine di mantenere un alto livello professionale». Tra questi, anche i percorsi per l'insegnamento a persone con disabilità fisiche e psichiche, «a dimostrazione che la montagna è una grande opportunità, per noi maestri e per chi vive situazioni di difficoltà».  

Altro grande tema dell'anno è l'acquisto della nuova sede, a Trento in via Brennero 159. Una «casa delle professioni della montagna», come è stata definita dal presidente Panizza: oltre al Collegio, infatti, avranno sede le guide alpine. Proprio l'altroieri è stato firmato il rogito: la spesa complessiva è stata di circa 650mila euro, ma dalla Provincia sono giunti 280mila euro di contributo, per entrambe le organizzazioni. La proprietà è stata suddivisa al 63% per i maestri di sci e al 37% per le guide.  

Il presidente Panizza ha poi ricordato la conclusione dell'iter formativo, nel maggio scorso, per 29 maestri di sci alpino e 16 di snowboard. Hanno invece appena iniziato il loro percorso abilitativo altri 27 allievi di sci alpino e 10 di sci di fondo. «Ci riteniamo soddisfatti del lavoro svolto: il corso è stato preso come esempio da altre regioni italiane, che ci hanno contattati per chiedere informazioni su come proporre la medesima offerta». Una battuta, infine, dopo l'approvazione del bilancio consultivo 2018 e di quello previsionale per il 2019, anche sulla stagione alle porte: «Quella appena trascorsa è stata d'oro, su questa non nascondo che nutriamo qualche preoccupazione per il meteo. Direi che è ancora presto per allarmarsi, ma certo se proseguissero queste temperature sarebbe un bel problema».  

Dopo l'assemblea del Collegio si è tenuta anche quella dell'associazione dei maestri di sci del Trentino. Nel suo intervento il presidente Alberto Kostner ha evidenziato la questione degli istruttori stranieri abusivi: «Abbiamo davanti un problema di difficile risoluzione, i controlli possono certamente essere un deterrente ma il punto è che mancano leggi chiare».

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