«Ruba» l'identità per non pagare il ticket

Andava in giro con la tessera sanitaria ed il documento di identità di un altro uomo, dopo aver avuto l'accortezza di sostituire la foto originale con la propria. Un 55enne della provincia di Bari è finito a processo a Trento per false dichiarazioni sulla sua identità e per appropriazione indebita. Come ricostruito dalle indagini, si presentava con un altro nome innanzitutto per una questione di risparmio: con una nuova identità ed un nuovo indirizzo era sicuro che i solleciti di pagamento, per il ticket di una visita medica come per una pratica amministrativa, arrivavano al titolare (vero) dei documenti. 

Nel gennaio dello scorso anno l'uomo si era presentato al pronto soccorso del Santa Chiara per un problema di salute, presentando la tessera sanitaria e la carta d'identità. In ospedale nessuno si era accorto della foto sostituita nel documento e dunque, a fine cure, il conto - un ticket di 50 euro - era arrivato all'ignara persona a cui era stata rubata l'identità, un quarantenne della provincia di Foggia. Era stato quest'ultimo a sollevare il caso, portando testimonianza del fatto che mai aveva usufruito delle prestazioni dell'ospedale Santa Chiara e che nel giorno della visita si trovava ben lontano da Trento. 

L'imputato avrebbe anche tratto in inganno un uomo del Primiero, per ben due volte: prima aveva acquisito la sua fiducia, mostrandogli il documento del foggiano; poi era riuscito ad impossessarsi anche della carta d'identità del trentino, della quale era venuto in possesso per espletare una pratica amministrativa.  

L'imputato è stato dichiarato colpevole e condannato a 8 mesi di reclusione e 400 euro di multa.

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