Sparito l'incasso della festa In due vanno a processo

di Flavia Pedrini

Avevano fatto sparire l’incasso della manifestazione «Trofeo Lago di Caldonazzo», custodito nell’auto di uno dei responsabili. Un colpo da 10mila euro, tanto più odioso, perché aveva colpito il mondo del volontariato, impegnato ad organizzare la classica sfida di dragon boat.
I responsabili, individuati dalla squadra mobile di Trento, sono finiti a processo con l’accusa di furto aggravato. L’udienza di ieri è stata rinviata per un difetto di notifica, ma la difesa pare decisa a dare battaglia.

La vicenda finita in tribunale risale all’estate 2017. Secondo l’accusa il 27 agosto i due imputati - un 25enne  di Udine, residente presso il campo nomadi e un 22enne di Borgo Valsugana - dopo avere mandato in frantumi i vetri dell’Audi del responsabile del comitato organizzatore della manifestazione, avevano fatto spariti dal veicolo un tablet e un borsello, che era stato infilato sotto il sedile, all’interno del quale erano custoditi un tablet e circa 10mila euro.

Una somma che in gran parte apparteneva all’associazione Uisp, Unione italiana sport per tutti, promotrice dell’evento, frutto delle iscrizioni alla gara di dragon boat (l’ex Palio dei draghi) e dell’incasso della festa (in totale 8.500 euro), mentre il denaro restante era del proprietario del mezzo. La macchina era rimasta parcheggiata per tutta la giornata a Calceranica, di fronte al ristorante Pescatore. A tarda notte, quando la festa era finita e l’uomo ha raggiunto la macchina, l’amara sorpresa: il vetro spaccato e l’intera somma sparita, come gli apparecchi tecnologici. Il sistema di localizzazione dell’iPad aveva consentito ad un poliziotto di ritrovare l’apparecchio a terra, a circa 500 metri di distanza dal veicolo.

Ma del denaro, ovviamente, nemmeno l’ombra. Al responsabile non era rimasto altro da fare che sporgere denuncia per furto. Dell’indagine si era occupata la squadra mobile della questura che, incrociando una serie di dati, è riuscita a risalire ai presunti autori del furto. A tradire i due giovani, in primis, una certa sfrontatezza, verrebbe da dire: si erano fermati a ballare alla festa ed erano stati immortalati in varie fotografie. E a confermare che si trattasse dei due imputati anche il ritrovamento, nel corso di una perquisizione, dei vestiti indossati proprio quella sera.

Decisive, poi, le testimonianze raccolte, che hanno permesso di richiamare l’attenzione anche su una veicolo, notato mentre faceva dei giri sospetti e che apparteneva alla moglie di uno dei due imputati. A fare imboccare la pista giusta alle indagini anche le immagini delle telecamere di sicurezza, che mostravano due uomini mentre mandavano in frantumi il pezzo. E i due soggetti, secondo quanto ricostruito dagli investigatori anche grazie alle foto scattate alla festa, erano i due imputati.

Ora, come detto, i due giovani sono entrambi a processo e devono rispondere di furto aggravato. Un’accusa da cui dovranno difendersi nel corso del dibattimento, che vede due parti offese: il proprietario del veicolo e l’associazione sportiva Uisp.

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