Violenza al centro massaggi Un uomo scappa in mutande

Un fermo di polizia giudiziaria per violenza sessuale è scattato venerdì sera.

Ad eseguirlo sono stati i carabinieri di S. Michele in collaborazione con i colleghi del nucleo radiomobile della  Compagnia di Trento. L’indagine lampo è scattata dopo che in serata, dal centro massaggi di via Tamanini, a S. Michele all’Adige, nel locale che si affaccia sulla statale tra il negozio di lampadari e la pizzeria, era arrivata una richiesta di aiuto da parte di una delle massaggiatrici. Inizialmente sembrava che la vittima, una donna poco più che trentenne, fosse stata anche ferita in maniera seria, tanto che sul posto è stata inviata l’automedica con il personale del 118 a bordo. In realtà poi la donna ha rifiutato il trasporto e il ricovero ma ha raccontato ai carabinieri quanto accaduto. Sul fermo i militari non vogliono però fornire alcun dettaglio. Si attende la convalida attesa per martedì. I testimoni però hanno parlato di un uomo fuggito in mutande dal locale. Lo stesso, probabilmente, che più tardi è stato rintracciato dai militari e sottoposto a misura cautelare.

Il centro massaggi di S. Michele è aparto da un anno. In realtà la pubblicità che si trova in rete sul centro farebbe pensare a messaggi molto particolari. «Ragazze Orientale gentili e carine che ti aspettano per diversi tipi di massaggi rilassanti, massaggio a quattro mani, vasca idromassaggio. Ti aspettiamo con tante promozioni...diverse ogni mese». Allegate ci sono foto di giovanissime dai tratti orientali.

Cosa sia successo venerdì sera nel centro massaggi al momento non è chiaro. È probabile che l’uomo poi visto fuggire abbia preteso prestazioni che andavano oltre i massaggi pattuiti. Troppo oltre se sul posto è arrivata l’ambulanza e poi i carabinieri hanno effettuato il fermo. Ora l’uomo è riunchiuso nel carcere di Spini di Gardolo e la procedura prevede che quarantotto ore il pubblico ministero richiede la convalida al giudice per le indagini preliminari competente. Dalla richiesta possono passare un massimo di altre 48 ore e l’uomo dovrà essere sentito dal gip al quale, assistito dal legale, potrà fornire la sua versione dei fatti.
Ieri al cellulare del centro massaggi rispondeva una giovane donna che però non ha voluto fornire alcun particolare dell’accaduto: «Non capisco, non parlo l’italiano», sono state le sue uniche parole.

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