Catene e vernice sui binari

Un treno bloccato e imbrattato con della vernice gialla, lancio di fumogeni e striscioni. Erano le 20.30 quando un gruppo degli anarchici con il volto coperto è entrato in azione nella stazione dei treni a Trento: un’azione per protestare contro il vicepremier Matteo Salvini che in quei minuti era impegnato nel comizio conclusivo della campagna elettorale. Un’azione che ha inevitabilmente comportato disagi per i viaggiatori che si trovavano a bordo del convoglio regionale Bolzano-Verona.
Dapprima gli antagonisti hanno bloccato il treno agganciando una grossa catena ai binari, quindi hanno lanciato secchi di vernice contro il vetro del macchinista e acceso dei fumogeni. Gli anarchici - una decina di persone in tutto - hanno quindi scritto sulla banchina «Salvini boia» e srotolato uno striscione nero con la scritta bianca: «Salvini a Trento? Blocchiamo tutto».
Sul posto sono intervenuti in pochi istanti gli agenti della Polfer e della Digos con le tenaglie per spezzare le catene che hanno interrotto la corsa. Il treno non è potuto ripartire per via del parabrezza sporco di vernice. Gli inquirenti hanno poi acquisito le immagini della videosorveglianza.
Attorno alle 21 invece una ventina di universitari dell’Aula ha raggiunto il quartiere delle Albere, dove era in corso il comizio del leader del Carroccio: alcuni di loro hanno tentato di avvicinare l’auto del vicepremier ma sono stati tenuti a debita distanza dalla polizia.
Intanto, nel pomeriggio circa trecento persone hanno partecipato ieri pomeriggio alla manifestazione (autorizzata) contro il governo gialloverde. Il corteo, organizzato dal Centro sociale Bruno, è partito attorno alle 18 da Sociologia e ha attraversato la città. Hanno partecipato, con striscioni e fumogeni, i ragazzi del Collettivo Universitario e gli Studenti Medi, oltre a molti singoli cittadini che hanno unito la loro voce agli slogan di protesta. In via Verdi è stato affisso uno striscione con la scritta «Basta violenza razzista, Salvini go home». Ma i cori di protesta hanno riguardato anche il Movimento 5 Stelle. «Siamo contro Salvini e le politiche becere del governo gialloverde. Ma il solco lo hanno tracciato i precedenti governi con atti di razzismo, con i respingimenti ed atti discriminatori». Anche l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti è stato bersaglio dei cori dei manifestanti. Il corteo, partito da via Verdi, ha sfilato per via Rosmini, via Prepositura, via Torre Vanga fino in piazza Venezia, per poi tornare davanti alla facoltà di Sociologia, tra musica e slogan. Una protesta «politica» a due giorni dalle elezioni. In strada c’erano pattuglie e poliziotti che hanno fermato il traffico durante il passaggio dei manifestanti e controllato costantemente la situazione. Qualche malumore tra gli automobilisti, costretti a fermarsi a causa del corteo.

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