Aggredito un universitario indiano «Sono stati due ragazzi spinti da motivi razziali»

Aggredito e picchiato mentre era in sella alla sua bicicletta e stava transitando lungo corso Buonarroti, all'altezza dello studentato Mayer.  «Un'aggressione a sfondo razziale», ha raccontato il ragazzo, un giovane indiano che ad ottobre si laureerà in ingegneria meccatronica. Oggi il giovane si presenterà in Questura insieme ad un interprete per presentare formale denuncia mentre ha già inviato una mail ai vertici dell'Università per spiegare quanto gli è accaduto e per mettere in guardia in quanto ritiene che questo episodio sia un segnale del livello di intolleranza che sta aumentando anche nella nostra città.  

Il fatto è accaduto venerdì sera, poco prima delle 21. Il ragazzo si stava recando in biblioteca per studiare. Un'abitudine consolidata considerato che da tempo il giovane universitario abita in città dove frequenta l'università di ingegneria a Mesiano. Improvvisamente due ragazzi lo hanno fatto cadere dalla bici e uno ha iniziato a colpirlo. L'altro, poco dopo, gli ha teso la mano. Lui pensava volesse aiutarlo ad alzarsi e invece ha colpito a sua volta. Non gli hanno portato via nulla, non avevano alcun motivo per aggredirlo e per questo il ragazzo ritiene che l'unica ragione che può aver spinto i due ad usare violenza contro di lui sia l'intolleranza verso il diverso. 

Del fatto lo studente ha informato anche il docente che lo sta seguendo nel suo percorso di laurea, il professor Dario Petri, direttore del dipartimeno di ingegneria industriale e anche il rettore, il professor Paolo Collini, ieri sera è stato avvisato del grave episodio. 
«I motivi non sono evidenti - spiega il Rettore - ma il ragazzo sembra convinto che l'aggressione abbia sfondo razziale. Sono personalmente dispiaciuto per l'accaduto e in cuor mio vorrei tanto che le ragioni fossero altre, anche se probabilmente credo abbia ragione lo studente. È un fatto gravissimo e sono rammaricato del fatto che in una città bella e accogliente come Trento possano capitare queste cose». Il Rettore sottolina il fatto che l'Università trentina è plurietnica e che il 10% degli studenti non è italiano.

Per il rettore poi, il clima che si sta respirando, può purtroppo favorire questi episodi come può portare chi è straniero ad avere la sensazione che eventuali aggressioni verbali o fisiche siano sempre da collegare a motivi razziali. «Contatterò al più presto il ragazzo perché voglio sincerarmi che stia bene e capire quanto accaduto», conclude il Rettore che oggi sarà fuori città ma che ha già delegato i suoi collaboratori di seguire la vicenda.

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