«Mano morta» ad una ragazza la madre lo bracca per le vie di Trento

Subisce un abuso sessuale, ma reagisce: con l’aiuto della madre, insegue chi le ha messo le mani sul sedere e lo consegna alla polizia.

È accaduto l’8 luglio del 2013 a Trento. Dopo 5 anni l’uomo, un romeno 35enne, è finito davanti al tribunale con l’accusa di violenza sessuale.

La violenza fu repentina. La ragazza, all’epoca 23enne, raccontò alle forze dell’ordine che quel pomeriggio di luglio mentre si trovava in piazza Fiera venne avvicinata da uno sconosciuto. L’uomo infilava una mano sotto la gonna delle ragazza e la palpeggiava sulla parti intime. Poi, come se non fosse accaduto nulla, cercava di dileguarsi in mezzo alla folla. Sconcertata per l’accaduto, la vittima della violenza sessuale trovava la forza di seguire quell’uomo, lo fermava dicendogli che aveva intenzione di chiamare le forze dell’ordine perché il suo comportamento era stato ripugnante. Lo sconosciuto replicava minacciando la ragazza: «Provaci che ti picchio...».

La vittima, aiutata da un passante, trovava comunque la forza di chiamare il 113 e di allertare anche sua madre che si trovava in via Mazzini, a due passi da Piazza Fiera. La donna senza pensarci un attimo si è fatta dare una descrizione precisa dalla figlia e poi si lanciava all’inseguimento dello sconosciuto. «Ho iniziato ad inseguirlo, di corsa, per raggiungerlo - racconterà poi la madre alla polizia - ma l’uomo ha accelerato il passo. Sono riuscita a raggiungerlo in via Verdi, davanti all’Università di Sociologia, e l’ho fermato ma lui è sgattiolato via allontanandosi nuovamente».

La madre non si è persa d’animo e si è rimessa alle calcagna del fuggitivo chiedendo anche aiuto ai passanti. E proprio un anonimo signore che camminava per strada si è unito alla rincorsa aiutando la donna nell’inseguimento per le vie del centro cittadino. Tutto ciò avveniva mentre la donna era in contatto telefonico con la centrale operativa del 113 che indirizzava sul posto una volante.

L’inseguimento si è concluso in via Tommaso Gar dove il fuggitivo veniva bloccato dai poliziotti. Poco prima, vistosi raggiunto, si era inginocchiato chiedendo perdono e assicurando che non lo avrebbe fatto più. Ora il 35enne è accusato di violenza sessuale e di minacce.

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