Trentino, per 13.600 giovani né lavoro né studio Da domani sui banchi di scuola circa 71 mila studenti

di Francesco Terreri

In Trentino i ragazzi e le ragazze abbandonano la scuola superiore e professionale molto meno dei loro coetanei nel resto d'Italia. Il lavoro però non si trova tanto facilmente neanche da noi e così i giovani che non lavorano e non studiano, i cosiddetti Neet (Not in education, employment or training), sono in aumento. Le due facce del sistema formativo provinciale emergono dagli ultimi dati Istat. I ragazzi e le ragazze che abbandonano prematuramente gli studi sono circa 3.000, il 7,8% della popolazione tra i 18 e i 24 anni, in calo sull'anno precedente, uno dei risultati migliori d'Italia, dove il dato è al 14%, e nettamente meglio di Bolzano, dove siamo al 13,8%. Invece i giovani tra 15 e 29 anni che non lavorano e non studiano sono 13.600, il 16,3% della popolazione di quella fascia di età, il secondo peggior risultato di sempre, in aumento di circa 300 ragazzi e ragazze, +2%, rispetto all'anno prima. 

Domani, mercoledì 12 settembre, parte l'anno scolastico in Trentino, dove torneranno sui banchi di scuola circa 71 mila studenti dalle primarie alle superiori. In questi giorni la scuola riprende in tutta Italia. L'allarme sull'abbandono scolastico dopo l'obbligo è rilanciato da Tuttoscuola nel dossier, reso noto ieri, «La scuola colabrodo». Dal 1995 a oggi 3 milioni e mezzo di studenti su oltre 11 milioni di iscritti hanno abbandonato la scuola superiore statale: -30,6%. Il costo dell'abbandono scolastico è stimato in 55 miliardi di euro.
L'indicatore Istat di abbandono scolastico è dato dalla percentuale della popolazione in età 18-24 anni che non ha titoli superiori alla licenza media, non è in possesso di qualifiche professionali ottenute in corsi con durata di almeno due anni e non frequenta né corsi scolastici né attività formative. Ancora nel 2009 in Trentino il tasso di abbandono scolastico era superiore al 12%. Da allora è in calo ed è sceso sotto il 10%, che costituisce l'obiettivo europeo al 2020. L'anno scorso, come si diceva, è al 7,8% rispetto al 7,9% del 2016. Dei tremila che lasciano la scuola, oltre 2.000 sono maschi e solo poco più di 900 femmine. Nell'ultimo anno il tasso per le ragazze è sceso addirittura al 5%, mentre per i ragazzi è risalito al 10,4%, con 270 abbandoni in più, pari al +15%.
Peggiora invece la quota di giovani tra 15 e 29 anni che non lavorano né studiano. Nel 2017 è pari al 16,3%, in aumento sul 15,9% del 2016, superato solo dal 16,7% del 2014. A livello nazionale è nettamente superiore, al 24,1%. Ma a Bolzano si ferma al 12,4% e nel Nord Est al 15,6%. Sembra quindi che i ragazzi che in Alto Adige escono anzitempo dalla scuola trovino più lavoro dei loro omologhi trentini.
Tra i Neet prevalgono le ragazze: sono 7.100 e anche in questo caso sono in miglioramento rispetto al 2016, con un calo del 4%. I giovani sono invece 6.500 ma sono in aumento rispetto all'anno precedente: 600 in più pari a un incremento superiore al 10%.
Tra gli altri indicatori Istat, in Trentino è al 29%, rispetto a quasi il 40% nazionale, la quota di popolazione 25-64 anni che ha solo la licenza media. È salita invece al 33,6%, anche se in regresso nell'ultimo anno, la quota di 30-34enni con istruzione universitaria. In Italia è pari al 26,9%.

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