Allarme legionella: un altro morto ad Andalo

C’è anche una seconda vittima per legionella ad Andalo

di Patrizia Todesco

C’è anche una seconda vittima per legionella ad Andalo. Al decesso di un turista milanese di 84 anni, si aggiunge infatti quello di una donna di 82 anni, avvenuto il giorno dopo Ferragosto.

Le due persone alloggiavano in due strutture ricettive diverse, ma in Paganella - nella zona tra Andalo e Molveno - ci sarebbero stati altri 8 o 9 casi di pazienti affetti da legionella, con una risoluzione per fortuna positiva dell’infezione causata dal batterio. Un quadro preoccupante, che ha fatto immediatamente scattare anche gli accertamenti della magistratura. In procura è stato aperto un fascicolo conoscitivo «a modello 45», ovvero il registro degli atti al momento non costituenti notizia di reato (non vi sono quindi indagati). In questo modo sarà possibile effettuare tutte le verifiche per ricostruire quanto successo nel caso dei due decessi e appurare se possano emergere profili di responsabilità. L’indagine, affidata dalla procura ai carabinieri del Nas, muove dunque i suoi primi passi.

L’allarme legionella, ad Andalo, era già scattato intorno a Ferragosto, dunque, quando si è verificato il primo decesso, quello di una turista di 82 anni, morta al Santa Chiara il 16 agosto. Una donna cardiopatica in vacanza, sulla quale il batterio - viste anche le precarie condizioni di salute - ha purtroppo avuto la meglio. La malattia diventa infatti tanto più pericolosa per i soggetti già debilitati o che presentano delle altre patologie.

La scorsa settimana, il 22 agosto, il decesso di un uomo di Milano di 84 anni, che alloggiava sempre ad Andalo, ma in una diversa struttura ricettiva. Era stato ricoverato al S. Chiara e qui è morto. Ma in quelli stessi giorni anche un’altra persona aveva contratto il batterio, riuscendo per fortuna a riprendersi.

In questo caso l’uomo - come ha raccontato la nuora - aveva iniziato a stare male intorno a ferragosto. La febbre non andava via e così l’anziano era stato portato in ospedale a Cles e ricoverato. «La diagnosi - ha raccontato la parente - è stata polmonite da legionella». In questo caso il turista alloggiava nella stessa casa vacanza del turista milanese deceduto anche se in un’altra ala e con l’acqua proveniente da due condotte idriche diverse.  A rendere il quadro allarmante, però, il fatto che in Paganella si siano già registrati altri 7 o 8 casi di malattia, in questi casi per fortuna con un esito favorevole per il paziente.
 
Ma come si contrae la legionella? Il batterio si trasmette per inalazione, dunque respirando acqua contaminata, in particolare facendo la doccia o usando l’aria condizionata. Per questo, nelle strutture interessate dai due decessi, l’Azienda sanitaria ha mandato un tecnico del Dipartimento di prevenzione, affinché facesse dei prelievi per appurare se il batterio si trova nelle tubature. Una volta che gli esami confermeranno la presenza della legionella, scatteranno quindi le prescrizioni per la disinfestazione. Ma sull’accaduto vuole fare luce anche la magistratura, che ha aperto un’inchiesta.

In Trentino, dall’inizio dell’anno, si sono registrati 46 casi e oltre la metà delle infezioni hanno interessato persone in strutture alberghiere (27 casi).

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