Da lunedì si torna all'asilo Ecco la lettera sui vaccini

di Marica Viganò

Sono circa cinquecento i bambini iscritti alle scuole materne trentine ma non ammessi alla frequenza scolastica in quanto non conformi agli obblighi vaccinali. Obblighi previsti per i piccoli in età compresa tra 0 e 6 anni, introdotti dall’ex ministro alla Sanità Beatrice Lorenzin e che il governo del premier Giuseppe Conte con  la nuova titolare del dicastero Giulia Grillo ha espresso più volte la volontà di modificare. «Ma ad oggi queste modifiche non sono state adottate» specifica la dirigente del dipartimento della conoscenza Livia Ferrario nella lettera inviata ieri a tutte le scuole.

Saranno i singoli istituti a ricordare ai genitori l’obbligo vaccinale, evidenziando che rimane la possibilità per le famiglie di rivolgersi all’Azienda sanitaria per l’effettuazione delle vaccinazioni previste, che sono 10. Si tratta di infusioni che puntano a contrastare l’insorgenza di poliomelite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, haemophilusinfluenzae tipo B, morbillo, rosolia, parotite e varicella. Le autocertificazioni non vengono ritenute valide.

Lunedì prossimo, 3 settembre, sarà il primo giorno del nuovo anno scolastico alle materne. E così Piazza Dante sta studiando le contromisure da adottare per il normale avvio delle attività nelle aule: è evidente che anche gli insegnanti stiano vivendo giornate di incertezza rispetto alle modalità con cui chiedere ai genitori di bimbi «no-vax» di lasciare gli istituti. Per il momento non sarebbe tra le ipotesi al vaglio della Provincia quella di richiedere un presidio da parte delle forze dell’ordine. Il dipartimento confida «nello spirito di collaborazione» per «evitare situazioni di difficoltà e criticità per i bambini che non potranno essere ammessi a scuola».

Va detto che gli stessi ministeri della Salute e dell’Istruzione hanno evidenziato in una circolare come l’assolvimento dell’obbligo sia un requisito necessario per l’accesso ai servizi per la prima infanzia e alle materne provinciali ed equiparate. «Pertanto – sono le parole della dirigente Ferrario – ci vediamo costretti, seppur spiacenti, ad informare che il 3 settembre non sarà consentita l’ammissione alla frequenza delle scuole dell’infanzia e dei servizi educativi per la prima infanzia (materne, nidi e tagesmutter, ndr) dei bambini che ad oggi risultano in posizione di non regolarità vaccinale».

Piazza Dante ha sottolineato come le iscrizioni dei bambini non ammessi rimangano confermate: «Permane sempre la possibilità per le famiglie di rivolgersi all’Azienda sanitaria per l’effettuazione delle vaccinazioni previste».

I bimbi non vaccinati rappresentano appena il 3,4% dei 14.429 alunni iscritti alle scuole materne per l’anno scolastico che sta per aprirsi. In 9.017 frequenteranno le scuole equiparate e 5.412 le scuole provinciali. Rispetto allo scorso anno le iscrizioni evidenziano una flessione del 4%. Un decremento che si registra anche sul numero complessivo delle preiscrizioni presentate dalle famiglie per l’ingresso anticipato a gennaio 2019 dei bambini nati nei mesi di febbraio e marzo 2016: si tratta di circa 500 preiscrizioni, ossia il 15% in meno rispetto all’anno scolastico precedente.

Rispetto allo scorso anno, in Trentino non si sono verificate nuove chiusure di materne nei piccoli centri. Il costo del programma annuale delle scuole dell’infanzia (siano essere pubbliche o private), ammonta a 89,5 milioni di euro. Rimane stabile il numero delle scuole, che sono 267, distribuite sull’intero territorio provinciale. Di queste, 113 sono le scuole provinciali e 154 quelle equiparate.

 

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