Salvini in Trentino: «Autonomia, basta sprechi» Nelle stesse ore viene indagato per la Diciotti

Bagno di folla ieri a Pinzolo per il ministro degli Interni Matteo Salvini. Tra gli applausi del popolo leghista nel suo intervento ha replicato ai pm di Agrigento che l'hanno iscritto sul registro degli indagati per aver impedito l'approdo della nave Diciotti («Non ci fermerà niente e nessuno»), ha confermato di voler abolire la legge Fornero e ha avviato la campagna elettorale di Maurizio Fugatti, candidato presidente del centrodestra in Trentino: «Non toccheremo l'autonomia ma basta con gli sprechi e i soldi spesi per gli amici degli amici».

La svolta nell'inchiesta arriva al termine di una giornata convulsa in cui il capo dei pm della città dei Templi, Luigi Patronaggio, è volato a Roma per sentire due alti funzionari del Viminale, Gerarda Pantalone e il suo vice, Bruno Corda, presi a verbale al palazzo di Giustizia come persone informate sui fatti. «La Procura di Agrigento, al termine dell'attività istruttoria compiuta, ha deciso di passare a noti il fascicolo, iscrivendo due indagati e trasmettendo doverosamente i relativi atti alla competente Procura di Palermo per il successivo inoltro al tribunale dei ministri del capoluogo», scrive il procuratore in una nota.

Naturalmente il nome di Salvini, che solo poche ore prima aveva rivelato su Fb che il magistrato aveva chiesto i suoi dati anagrafici e l'aveva sfidato ad arrestarlo, nel comunicato non c'è. Ma la conferma che il ministro iscritto nel registro degli indagati sia il leader della Lega non tarda ad arrivare. Le carte con gli atti istruttori raccolti finora dai pm di Agrigento verranno trasmessi alla procura di Palermo che, entro 15 giorni, dovrà girarli al tribunale dei ministri del capoluogo, competente in casi di reati compiuti da esponenti del Governo. Entro 90 giorni i giudici, che sono estratti a sorte ogni due anni e hanno i poteri del vecchio giudice istruttore, decidono se archiviare o chiedere l'autorizzazione a procedere in questo caso del Senato, visto che Salvini è senatore. Sarà però il Procuratore della Repubblica, ricevuta una relazione motivata del collegio, in questo caso a «girare» la richiesta al Parlamento.

«Cosa porti a casa? Che ti indagano. Aspetto con il sorriso il procuratore di Agrigento, voglio spiegargli le mie ragioni. Aspetto un procuratore che indaghi i trafficanti e chi favoreggia l'immigrazione clandestina», tuona Salvini.

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