Ferragosto da tutto esaurito in Trentino Località turistiche prese d'assalto

Dopo un’estate 2017 da record per il settore turistico, il dato fornito dai monitoraggi provinciali parla di un aumento delle presenze nel periodo maggio - luglio dell’1,8% e il ponte lungo di Ferragosto ormai alle porte si prospetta con il tutto esaurito nelle località turistiche trentine. I numeri arrivano da Trentino Marketing, in contatto con le Apt di zona. «È un dato questo che risponde in modo favorevole alle attese degli operatori - ha dichiarato l’assessore provinciale al turismo Michele Dallapiccola - dopo un mese di giugno non fortunatissimo e il mese di luglio sostanzialmente stazionario rispetto a quello dell’anno precedente. Va detto comunque che il 2017 è stato un anno record nella storia del turismo trentino e che, se confrontati con lo stesso periodo degli anni precedenti, i mesi finora monitorati mostrano una crescita significativa».

I dati confermano che molte zone hanno mantenuto valori con il segno più e che anche il mese di maggio, quello dell’adunata alpina, ha dato i risultati sperati, complice una specifica campagna promozionale relativa al «prodotto» primavera, come ha spiegato l’assessore. «Alcune condizioni altalenanti, dovute prevalentemente alla situazione meteorologica e alla riapertura di qualche mercato alternativo - spiegano dall’ente provinciale - non hanno inciso sull’interessante ripresa delle ultime settimane. Il dato assai positivo di Ferragosto e quello medio del periodo possono considerarsi un ottimo risultato, a fronte di alcune flessioni che potevano inizialmente intimorire». Nell’arco degli ultimi 3 mesi si registrano oltre 5 milioni e 100 mila presenze per la componente alberghiera ed extralberghiera, con il mese di luglio che arriva a sfiorare la soglia dei 3 milioni e 100 mila presenze.

«Le presenze - ha sottolineato Dallapiccola - sono un dato importante che sempre viene usato nella misurazione della performance turistica, ma un’analisi dedicata ci conferma che a queste corrisponde anche la positività del dato economico, ovvero della remuneratività delle stanze, che è il dato che sempre gli albergatori ci esortano a considerare». Venerdì è arrivato anche il report conclusivo sui dati della stagione invernale, elaborati da Ispat. I dati da dicembre 2017 ad aprile 2018, rilevano un incremento del 7,6% negli arrivi e nelle presenze rispetto all’inverno precedente.

Tra i dati significativi quelli dei pernottamenti, che superano i 7 milioni e 200 mila, di cui il 57,6% è rappresentato da turisti italiani. Le presenze dei turisti che provengono dal nostro Paese crescono in modo sostenuto (+9,5%) e le principali regioni di provenienza si confermano essere Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Veneto e Toscana. In crescita anche le presenze straniere, +5% rispetto al 2016: ai primi posti i turisti polacchi, tedeschi, cechi, belgi e inglesi.
Il numero di alberghi aperti è stato pari a 1.452 per un totale di 90.367 posti letto disponibili. Il tasso di occupazione dei posti letto è migliore negli alberghi a 4 stelle e la permanenza media più elevata si rileva negli alberghi a 3 stelle superior con 4,3 giorni. La categoria 3 stelle assorbe il 48% del totale delle presenze stagionali (oltre 722mila arrivi). Le presenze alberghiere rappresentano la fetta principale del totale dei pernottamenti rilevati nel complesso delle strutture ricettive: oltre 5 milioni e 920 mila le presenze (82,2%).

Anche per il settore extralberghiero, che rappresenta il 17,8% delle presenze invernali complessive, si evidenzia una generale crescita (+8,7%, con oltre 1 milione e 280 mila presenze). Le presenze in affittacamere, case appartamenti vacanze e B&B rappresentano il 57,7% del totale nell’extralberghiero, che comprende anche campeggi, strutture alpinistiche, agritur, esercizi rurali, affittacamere, ostelli, case per ferie, foresterie, istituti religiosi, colonie e campeggi mobili.

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