L'animalista denuncia l'assessora per i «post»

di Marica Viganò

«La mia è stata una reazione alle offese di Rizzi dopo la morte di Diego Moltrer: al dolore per la scomparsa del presidente del consiglio regionale era subentrata la rabbia». Orietta Viola dal 2015 è assessore al Comune di Ton con delega al turismo, all'agricoltura, alle attività economiche, alle associazioni e al patrimonio del Comune. Ma i fatti a lei contestati - la diffamazione nei confronti dell'animalista Enrico Rizzi - risalgono all'autunno 2014, quando non aveva ancora incarichi politici. «Ho agito da libera cittadina. Come hanno fatto anche altre persone, mi sono espressa su Facebook - evidenzia Orietta Viola - Per me la storia era finita lì, ma la questione ha avuto uno strascico». 
Rizzi, siciliano, presidente nazionale del «nucleo operativo italiano tutela animali onlus», ieri ha aggiornato la sua pagina sul social network pubblicando la foto di Viola e spiegando che nei giorni scorsi la donna ha ricevuto una richiesta di risarcimento per diffamazione e danni d'immagine pari a 20mila euro. Il prossimo 18 settembre è stato fissato un incontro di mediazione al tribunale di Trento. 
Rizzi, nel suo post, fa riferimento al «caso Daniza» ed all'azione penale avviata in procura a Trapani, ma la questione, come sottolinea Viola, è un'altra. «Non ho nulla contro l'azione di Rizzi a favore degli animali, ma la mia reazione è stata in un momento di rabbia e di dolore - spiega l'assessore comunale - Le accuse che mi sono state mosse riguardano la creazione di un gruppo social per contrastare la denigrazione messa in campo da Rizzi contro il Trentino. Lui ha cercato di boicottare il nostro territorio, oltre ad aver esultato per la morte di Moltrer. Non può strumentalizzare le cose. Il mese prossimo ci troveremo in tribunale per la conciliazione, spero che sarà presente: cercheremo di dirimere la questione». 
Orietta Viola è serena, nonostante Rizzi continui a pubblicare sulla sua pagina Facebook la foto dell'assessore comunale accusata di diffamazione, con i commenti feroci e le minacce dei suoi seguaci. All'incontro di settembre sarà affiancata dall'avvocato Paolo Dal Rì. «Non riteniamo che ci sia alcun tipo di profilo ingiurioso o diffamatorio - spiega il legale - Rizzi è invece sempre alla ricerca spasmodica di visibilità ed utilizza questo sistema per far cassa». 
L'assessore comunale di Ton non è l'unica persona finita nel mirino dell'animalista siciliano: il mese scorso al sindaco di Calliano Lorenzo Conci è arrivata la «busta verde» con la condanna a pagare 5mila euro per diffamazione nei confronti di Rizzi. Lo stesso Rizzi che nella primavera scorsa è stato condannato dalla corte d'appello di Trento a pagare 5mila euro di multa e 34mila euro a titolo di risarcimento danni ai familiari di Moltrer per i post vergognosi pubblicati nelle ore successive alla scomparsa del politico.

LA SOLIDARIETA' DI UGO ROSSI 

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