Vigili del Fuoco, il limite resta a 60 anni

L'emandamento, già approvato in commissione e inserito all'ordine del giorno dell'ultimo assestamento di bilancio, era sul tavolo. Ma al momento di discuterlo il firmatario, il consigliere Pietro De Godenz (Upt), ha deciso di ritirarlo per «non forzarne l'approvazione ed evitare di appesantire ulteriormente le vicissitudini e le tensioni che hanno interessato la Federazione in questi anni». Il rinvio della proposta di innalzare il servizio attivo dei vigili del fuoco volontari fino a 65 anni rischia però di provocare un piccolo terremoto. Il comandante dei pompieri di Predazzo, Terens Boninsegna, ha rassegnato le dimissioni. E il malcontento per la mancata approvazione, anche se più taciuto, dilaga tra altri comandanti del Trentino.  

«L'altro giorno ? spiega De Godenz, esprimendo vicinanza a Boninsegna ? il Consiglio della Federazione, tramite una lettera firmata dal presidente Tullio Ioppi, chiedeva la possibilità di rinviare questo passaggio per poter operare un confronto più approfondito con gli ispettori e i comandanti dei vari distretti. Per senso di responsabilità ho così scelto di non procedere con l'emendamento per non appesantire il grande sforzo che si sta facendo per dare serenità a tutto l'ambiente pompieristico e per attuare scelte collegiali che facciano sentire coinvolti tutti i comandanti e i volontari dei vari corpi». Un passo indietro che, se da una parte ha creato forti dissapori, dall'altra è stato apprezzato da chi non voleva che fosse la politica a dettare i tempi al mondo del volontariato, anche se la proposta era di per sè condivisibile sotto molti aspetti. «Il problema ? chiarisce Tullio Ioppi, presidente della Federazione dei corpi dei vigili del fuoco volontari del Trentino ? non è sulla bontà della proposta in sè, ma sul fatto che non ci è stato dato il tempo di approfondirla: un organismo come quello dei vigili del fuoco, al servizio di tutti, deve poter colloquiare, ragionare assieme e tenere in considerazione tutti i risvolti, nell'ottica di avere poi tra le mani una proposta condivisa ed organica». «Tra l'altro ? prosegue Ioppi ? le priorità in questo momento solo altre, come la necessità di dotarsi di polizze assicurative (è impensabile che i volontari paghino di tasca loro se un intervento dovesse andare storto) e di capire come comportarsi con le gare pubbliche per l'acquisto di beni e servizi».  

Nulla di personale, quindi. E nulla a che vedere con la mancanza di ricambio (sono 1.200 gli allievi in forze alla Federazione). Per Ioppi la decisione, in questo momento, era solo «fuori luogo». Non esprime un giudizio sulla questione, l'assessore provinciale alla Protezione civile Tiziano Mellarini, pur sottolineando l'importanza di trovare l'equilibrio giusto per valorizzare l'esperienza dei pompieri più anziani con l'energia delle nuove leve: «Spetta alla Federazione ragionare su queste scelte e capire quali siano quelle più opportune, per il suo bene. Sono istanze che devono nascere dalla base sociale. E so che a breve verranno promossi degli incontri nei vari distretti per approfondire questo importante passaggio». Un'idea, quella di portare l'età di servizio attivo tra i vigili del fuoco da 60 a 65 anni, che De Godenz si riserva di ripresentare non appena ve ne sarà l'occasione. «L'avevamo proposta proprio considerando i cambiamenti sociali in atto - conclude -. La richiesta è giunta da alcuni comandanti e appartenenti ai corpi volontari e ricalca quanto già fatto in Alto Adige, in Val d'Aosta e in Friuli».


«Arrivare a 65 anni? Non è da buttar via, ma l'idea va valutata all'interno dell'organizzazione complessiva dei vigili del fuoco. L'Alto Adige, per esempio, ha adottato questa decisione, però con regolamenti precisi».
Gianpietro Amadei , ispettore distrettuale delle Giudicarie dei vigili del fuoco volontari, non vede male l'idea di spostare dai 60 ai 65 anni la soglia per l'uscita dai pompieri volontari. A non piacergli è stato il metodo scelto dal consigliere provinciale De Godenz, attraverso un emendamento in occasione dell'assestamento di bilancio. «Questa è una decisione che deve essere presa all'interno dei vigili del fuoco e secondo le necessità dei vigili, non proposta in questo modo - chiosa - anche perché lo spostamento di 5 anni deve arrivare attraverso visite mediche».
Per capirci, com'è la situazione? «I permanenti quando arrivano a 60 anni abbandonano, anche perché andare in cima ad una scala... Nelle Giudicarie abbiamo elementi che per la loro esperienza professionale potrebbero rimanere tranquillamente fino a 65 anni».
Ci pensa un momento Amadei, poi si lascia andare ad una battuta: «Pensiamo invece di tener dentro quelli dai 40 ai 50 anni, che se ne vanno». Succede? «Purtroppo sì, perché c'è un disamoramento verso il volontariato che allontana alcuni uomini».
La parola «purtroppo» viene usata anche dal quarantunenne comandante dei vigili del fuoco di Storo Alessandro Giacco . «Non so se dire purtroppo o per fortuna quando penso all'uscita di scena dei sessantenni. Preferisco usare il purtroppo perché recentemente ha dovuto rassegnare le dimissioni un mio collaboratore che avrebbe potuto dare ancora molto. Se una persona è in buona salute è giusto usufruirne. Certo, se arrivano a 60 anni con la sciatica, con il mal di schiena, con agilità ridotta, è meglio che stiano a casa. Anche perché non andiamo a raccogliere le ciliegie! Non nascondo che ci vorrebbe gente vogliosa di occuparsi, superati i 60 anni, della comunità per i servizi non urgenti e per i servizi non pericolosi».
Per Giancarlo Martinelli , ex comandante di Novaledo, «Non lo vedo come un gran problema. Io ho fatto il comandante per 10 anni, sono stati anni bellissimi, penso però che dopo 10 o 15 anni di comando, sia giusto lasciare. Ma certo, dipende da corpo a corpo, da cosa hai dietro. Io per esempio ho lasciato il comando al mio vice, è stata una cosa naturale, perché se hai dietro alle spalle un bel gruppo come ho avuto io, il gruppo va avanti, è nelle cose».
E l'età? «Dopo un po' perdi lo sprint. Ma se non sei più comandante, puoi fare tante cose utili ugualmente: i miei vigili mi coinvolgono e mi cercano ancora. Il problema su cui concentrarsi, magari, è quello di trovare giovani».

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