«Ride», il thriller che corre su due ruote Girato nei boschi trentini con le GoPro

di Tommaso Gasperotti

Nelle sale cinematografiche uscirà il 6 settembre. Ma «Ride», il primo action-thriller sugli sport estremi girato interamente tra i boschi e le montagne del Trentino, sta già scaldando il pubblico. Ieri è uscito il trailer ufficiale. E l'impressione è quella di entrare immediatamente nel vivo del gioco, di una sfida adrenalinica, spettacolare e coinvolgente.

Un film, girato con decine di telecamere GoPro che contemporaneamente riprendevano la scena da molteplici punti di vista, che secondo la critica è destinato a lasciare un segno nel panorama del cinema italiano. «Ride» racconta la storia di Max (Lorenzo Richelmy) e Kyle (Ludovic Hughes), due ciclisti acrobatici. Quando ricevono l'invito a partecipare a una misteriosa gara di downhill con in palio 250.000 dollari, accettano senza esitazione per poi scoprire - ormai troppo tardi - di doversi spingere oltre i limiti delle loro possibilità fisiche e psicologiche. Quella che affronteranno sarà così una corsa estrema, ai limiti della sopravvivenza. Questa, in breve, la trama del nuovo film prodotto da Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, già registi del fortunato Mine (2016), questa volta nelle vesti di sceneggiatori e supervisori artistici per la regia dell'esordiente Jacopo Rondinelli. Il film, che ha ottenuto il sostegno della Trentino Film Commission, è una produzione Lucky Red, Mercurious con Tim Vision e sta già suscitando parecchia curiosità.

A partire dalla misteriosa campagna marketing ideata per lanciarlo, con tanto di fantomatica iscrizione ad una gara di mountain bike. E dal trailer, incalzante e avvincente, che mette in mostra lo stile visivo del film, ispirato alle riprese adrenaliniche degli action sport. Una scelta, quella di girarlo quasi interamente con telecamere GoPro, decisamente sperimentale, se non unica nel panorama italiano. «Durante le riprese ne avevamo installate tre su ogni rider e tre su ciascuna delle loro bici. Poi sugli alberi, in terra, un po' ovunque. C'erano più o meno una trentina di GoPro attivate, probabile che qualcuna sia dispersa ancora su qualche ramo», raccontano da dietro le quinte. «È un film che mischia il linguaggio nato con le action-cam per gli appassionati che si riprendono mentre fanno sport estremi ad un racconto thriller d'azione ? sottolineano i due autori, Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, in una recente intervista -. Le camere sono parte integrante della storia e danno allo spettatore la sensazione di essere all'interno dell'avventura». Per quanto riguarda la scelta delle location il territorio trentino è stato lo scenario ideale per una pellicola d'azione che delle riprese mozzafiato ha fatto il suo mantra: boschi, grotte, sentieri di montagna, rocce e spericolati pendii.

Si passa dalle Pale di San Martino, in Primiero, all'altopiano della Paganella, dalle gallerie di Piedicastello al forte di Pozzacchio, nel Comune di Trambileno. «L'idea ? svela il regista Jacopo Rondinelli - non è sola quella di raccontare una storia, ma quella di far vivere allo spettatore un'esperienza totale, un viaggio, in cui sarà costretto ad usare i suoi sensi all'ennesima potenza. In quest'ottica, abbiamo lavorato a tutti gli aspetti del film, dalla scrittura al montaggio, dagli effetti speciali alla musica per trasmettere la stessa sensazione che hanno i rider mentre corrono. Ride sarà capace di trasmettere l'adrenalina dello sport estremo come nessun altro modo sarebbe in grado di fare. Gotevi la corsa». Quello che, a prima vista, sembrava un inedito evento sportivo si trasformerà di fatto in una corsa contro il tempo, dove a spuntarla sarà solo un concorrente.

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