Colpo da 250 mila euro Colf indagata per furto

di Flavia Pedrini

Il colpo era stato messo a segno alla fine dello scorso anno. Un colpo «grosso», perché il bottino raggiungeva i 250 mila euro. A pochi mesi dal furto l'indagine, condotta dai carabinieri, è chiusa e c'è un'indagata: si tratta di una 40enne italiana, che lavorava come colf nella casa svaligiata. La donna è stata raggiunta dall'avviso di conclusione delle indagini, firmato dal pm Pasquale Profiti. A questo punto potrà presentare una memoria o chiedere di essere interrogata.  

I fatti risalgono alla fine dello scorso anno quando, in un appartamento di viale Verona, erano scomparsi gioielli per 250 mila euro. Anelli, collane, monili, pietre preziose, che erano custoditi nell'abitazione di un'anziana. Ad accorgersi dell'incredibile sparizione era stata proprio la proprietaria. Se l'assenza di qualche monile avrebbe potuto fare pensare ad una distrazione, magari ad un gioiello perso o appoggiato in un punto non visibile della casa, l'assenza di un simile patrimonio di ori non lasciava dubbi sul fatto che si trattasse di un furto. A quel punto alla vittima non era rimasto altro da fare che sporgere denuncia. Le indagini dei carabinieri di Trento erano partite subito. Come da prassi erano stati condotti i rilievi scientifici presso l'abitazione, con la ricerca e l'acquisizione di eventuali impronte. Ma a rendere, se possibile, ancora più singolare quel «colpo», c'era anche l'assenza di evidenti segni di effrazione. Nessuna porta né finestra era stata forzata. 

Circostanza che, dunque, faceva pensare che il ladro fosse riuscito ad entrare liberamente in casa. Gli accertamenti dei carabinieri hanno quindi interessato i negozi che si occupano dell'acquisto di oro. Una pista che avrebbe consentito di dare una svolta alle indagini e che, unita agli altri elementi raccolti dagli inquirenti, ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati della donna che lavorava a casa della signora derubata. Una colf regolarmente assunta che, secondo l'accusa, approfittando della libertà di movimento di cui godeva all'interno dell'abitazione, non si sarebbe limitata a rassettare casa e pulire. 

Sarebbe stata la collaboratrice domestica, infatti, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, a fare sparire l'ingente patrimonio di gioielli di cui era proprietaria la padrona di casa. Collane e monili che la donna avrebbe poi rivenduto nei negozi di compravendita d'oro. Ma proprio l'eccessiva «ingordigia» della donna l'avrebbero tradita. La scomparsa di preziosi che valgono la bellezza di 250mila euro, non poteva certo essere fatta senza che la proprietaria lo scoprisse. Certo, per l'anziana, alla rabbia per il danno economico subito - ma anche affettivo, per quanto i gioielli potevano rappresentare - deve essersi aggiunto un' ulteriore amarezza. A fare razzia in casa sua, infatti, sarebbe stata una persona di cui si fidava, che avrebbe dovuto aiutarla nelle faccende domestiche e che invece avrebbe approfittato dalla situazione per saccheggiare casa.
Questa, almeno, è la contestazione di cui deve rispondere la colf, che ora potrà difendersi dalle accuse.

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