Muore nel sonno a 37 anni Fatale un rigurgito

Si è spento all’ospedale di Trento Giuseppe Natale, 37 anni, dipendente dell’Azienda sanitaria provinciale, impiegato presso l’Urp, l’ufficio relazione con il pubblico. Da qualche settimana non si sentiva molto bene. Entrato per accertamenti in ospedale, aveva comunque fatto sapere all’Azienda sanitaria che sarebbe rientrato presto al lavoro. I colleghi lo aspettavano in ufficio a metà luglio. La notizia della sua morte, improvvisa, si è diffusa sabato tra gli amici.

«Giuseppe è morto nella notte tra venerdì e sabato per un rigurgito, per un soffocamento che gli ha causato un collasso cardio circolatorio - spiega papà Gabriele - I medici e gli infermieri si sono subito accorti che stava male, sono intervenuti per cercare di salvarlo, ma non c’è stato più nulla da fare. Mio figlio era entrato in ospedale da alcuni giorni. Non stava bene e aveva bisogno di cure».

Il papà andava tutti i giorni a trovare il giovane in reparto. Giuseppe era il secondo di quattro figli. Cresciuto a Melta di Gardolo, dove abitano i genitori Gabriele e Sara, ha lasciato il sobborgo nord per trasferirsi a Madonna Bianca qualche mese fa. «Era andato a vivere per conto suo, ma sempre rimanendo in contatto con noi, con i fratelli e gli amici - spiega il genitore - Noi vogliamo ricordarlo come era, un bravo ragazzo, molto sensibile. Giuseppe stava dormendo, ha avuto un rigurgito, si è sentito mancare il respiro. Il personale dell’ospedale è subito intervenuto. Purtroppo sono cose che possono accadere».
Giuseppe Natale era stato assunto nel 2012 dall’Azienda sanitaria e lavorava presso l’ufficio relazioni con il pubblico.

«Sapeva svolgere a dovere il suo lavoro. Era intelligente, sensibile ed educato. Ma anche molto volitivo», ricorda il papà. Aveva studiato alle Iti, era uno sportivo. «Ultimamente amava camminare. Poi nuotava e giocava a calcio. Fino ai 14-15 anni era nella squadra dei Solteri. Gli piaceva fare cose belle: era stato anche in crociera».

Aveva scritto sul suo profilo Twitter: «Ama il prossimo tuo come te stesso... ultimamente sto amando molto me stesso».
L’ospedale avrebbe rappresentato una breve parentesi: giusto il tempo di ristabilirsi, per poi tornare al lavoro ed alla vita quotidiana nel pieno delle forze.

È stata una tragica fatalità a strapparlo all’affetto della sua famiglia e degli amici. «Il responsabile del reparto vuole approfondire la questione, vuole capire a cosa sia stato dovuto il blocco che ha portato al collasso. Per questo verrà effettuata l’autopsia» aggiunge il padre. L’esame è in programma oggi. Il funerale del giovane verrà fissato nelle prossime ore. La cerimonia si svolgerà nella chiesa parrocchiale di Gardolo e Giuseppe riposerà nel cimitero del sobborgo.

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