«Spiagge sicure», laghi sotto controllo Il servizio tutti i giorni fino al 31 agosto

di Elena Nicolussi Giacomaz

Bagnanti in difficoltà, imbarcazioni scuffiate, malori improvvisi. A partire dal fine settimana appena trascorso è operativo a pieno regime il servizio «Spiagge sicure», che fornisce vigilanza e salvataggio sulle spiagge libere dei laghi trentini. L'attività, nello specifico, viene gestita dalla società Security Srl di Calceranica al Lago, e riguarda i laghi di Caldonazzo, Levico Terme, Piazze, Serraia, Terlago e Lamar, presieduti giornalmente dalle 11 alle 18 fino al 31 di agosto. 

«I casi classici di soccorso - spiega Marco Salvo, responsabile «Spiagge sicure» Alta Valsugana e Bernstol - riguardano piccole escoriazioni, tagli, fratture o interventi a terra, ma non sono da sottovalutare nemmeno le punture di insetti e api, così come i casi di imbarcazioni in difficoltà o i bagnanti che sopravvalutano le proprie capacità natatorie». Salvo, forte di un'esperienza decennale, conosce perfettamente le insidie dei laghi, in cui tutto si gioca in una manciata di attimi: «I cosiddetti interventi silenziosi consistono nel salvataggio di persone in acqua, specialmente bambini, in occasioni in cui non c'è nemmeno il tempo di lanciare l'allarme, tanto è tempestivo il recupero da parte dell'assistente. Passano circa 35-40 secondi dal momento dell'avvistamento al recupero del soggetto in difficoltà». 

L'azione di coordinamento dei bagnini è caratterizzata infatti da una particolare attenzione alla «tempistica del soccorso», elemento fondamentale per completare il salvataggio entro i 4-5 minuti di mantenimento delle funzioni vitali del soggetto, evitando così il danno anossico cerebrale (dovuto alla mancanza di ossigeno al cervello) in vista dell'arrivo dei soccorsi medici. «Intervenire in maniera rapida è la nostra priorità - precisa Salvo - Tempistica, attenzione e comunicazione: questa la formula vincente della nostra squadra, in cui nulla viene lasciato al caso».
Molti i consigli utili che il coordinatore si sente di dare ai visitatori per una balneazione sicura. «Partendo dall'ingresso in acqua - spiega -, è preferibile consumare pasti leggeri, aspettando almeno 3 ore prima di immergersi, per poi procedere gradualmente, abbassando la temperatura del corpo semplicemente bagnandosi testa, polsi, ascelle e inguine». Questo per evitare il problema dei «nostri laghi», ovvero lo sbalzo termico differenziale tra la temperatura dell'acqua in superficie, che può raggiungere i 28 gradi, e la temperatura a soli due metri di profondità, che tocca i 15 gradi. «A causa di questo fenomeno, e del relativo rischio di shock da vasocostrizione sanguigna, sconsiglio i tuffi in genere, e le nuotate a largo in soggetti che soffrono di problemi cardiocircolatori, se non presidiati da dispositivi di galleggiamento o dopo aver segnalato al bagnino l'uscita a largo imminente», osserva il coordinatore. 

Particolari cautele devono essere dedicate ai bambini. Per questi ultimi si raccomanda sempre l'uso dei braccioli, pasti leggeri ed una costante vigilanza da parte dei genitori, evitando i bagni nelle ore più calde. «I bambini sono più soggetti all'ipotermia degli adulti, per questo è preferibile restare in acque basse e mai lasciarli da soli sui materassini: anche a causa del rapidi cambiamenti climatici dei laghi, potrebbero essere portati a largo dal vento, trovandosi in difficoltà», ricorda il coordinatore. 

L'anno scorso non si è registrato nessuno decesso nei laghi trentini, «ma si sono verificati 6-7 casi gravi, in cui delle persone sono state recuperate in acqua in stato di incoscienza, per poi essere condotte in ospedale da Trentino Emergenza». Casi difficili, in cui il bagnino «deve saper riconoscere i rumori della spiaggia», specialmente in giornate particolarmente affollate. «Levico, Pescatore, e Riviera possono rivelarsi spiagge "pericolose" per la grande portata di turisti, mentre a Barche 1, Ciolda, Valcanover 2 e Cà Rossa va segnalato il rapido dislivello del fondale. Per quanto riguarda la balena bianca di Caldonazzo, ricordo l'assoluto divieto di accesso, sanzionabile fino a 300 euro per ordinanza comunale». 

Articolato dunque il lavoro dell'assistente bagnanti sui laghi trentini, sempre pronto ad ogni evenienza. «La squadra - conclude Salvo - deve operare con freddezza e prudenza. In tutto ciò la fiducia reciproca è fondamentale, senza di essa non potremmo essere operativi a così alti livelli ed assicurare, ogni anno, spiagge sicure».


L'ORGANIZZAZIONE

Anche quest'anno, come ogni anno a partire dal 1990, il servizio «Spiagge sicure» è pronto a tutelare e proteggere migliaia di visitatori che ogni estate si godono i laghi trentini.
Numerose le postazioni a terra, 19, tutte dotate di defibrillatore e di dispositivi di primo soccorso. Il lago di Caldonazzo conta 12 postazioni fisse ed un gommone veloce con sommozzatore e coordinatore a bordo, il lago di Levico una postazione ed un gommone con sommozzatore; Piazze e Serraia due postazioni ciascuna, mentre Lamar e Terlago una a testa. Il tutto monitorato giornalmente da 7 sommozzatori, 23 bagnini operativi e 65 assistenti bagnanti a disposizione del responsabile, letteralmente pronti a «gestire ogni emergenza sia in acqua che a terra».
Ogni postazione, riconoscibile dalla classica torretta, ha in dotazione un pattino con ciambella anulare, un rescue can (il classico salvagente rosso del bagnino), una rescue bag (cassetta sicurezza), pinne maschera e boccaglio per il recupero dal fondo, un binocolo ed un fischietto. Fondamentale inoltre la radio di servizio degli assistenti bagnanti, con canale dedicato security che mette in contatto tutte le postazioni dei laghi, più 6 radio con frequenza diretta con la centrale operativa di Trentino Emergenza e con l'elisoccorso. Gli assistenti bagnanti hanno il brevetto per l'utilizzo del defibrillatore e sono formati per il primo soccorso. Responsabili di tutto ciò che accade in acqua, vigilano anche sulla sicurezza delle spiagge, pronti a contattare le forze dell'ordine in caso di risse, furti o molestie. Il personale è addestrato per il recupero di imbarcazioni scuffiate o in difficoltà.
Il gommone con sommozzatori sul lago di Caldonazzo, con un motore da 40 cavalli, è in grado di raggiungere i 45-50 Km/h e capace di toccare le sponde Pescatore-San Cristoforo in un minuto e 50.

 

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