Università: tre «saggi» per il dopo Cipolletta

di Domenico Sartori

Non c'è ancora il nome del futuro presidente dell'Università di Trento, che raccoglierà l'impegnativa eredità di Innocenzo Cipolletta , e non è detto che dal cilindro della politica trentina esca a breve. Ma almeno c'è quello dei tre «saggi» che saranno chiamati poi a valutarne caratura e profilo. Sono tre nomi di peso che formeranno il «comitato per le nomine a consigliere» prevesto dallo statuto di UniTn: Paolo Grossi , classe 1933, giurista, storico, già presidente della Corte Costituzionale; Lucrezia Reichlin (1954), figlia del partigiano Alfredo Reichlin, ex deputato di Pci e Pds, e di Luciana Castellina, scrittrice e fondatrice de il manifesto . Reichlin, economista e docente dal 2008 alla London business school, è stata la prima donna a ricoprire l'incarico di direttore generale alla ricerca alla Banca centrale europea (Bce) di Francoforte, e nei giorni caldi di maggio era stata ipotizzata quale premier di un possibile «governo di garanzia» voluto dal presidente della Repubblica Mattarella, prima dello sbocco giallo-verde con la soluzione Giuseppe Conte. 

Il terzo «saggio» è Nadio Delai , sociologo e dirigente di azienda. Delai (1945), di origini veronesi (è nato a Rivoli Veronese), è un trentino di adozione. A Trento si è laureato nel 1972, è stato per undici anni direttore generale del Censis, poi anche direttore di Rai 1. Delai ha pure presiediuto, a fine anni Novanta, l'allora Itc-Istituto trentino di cultura, poi diventato Fondazione Bruno Kessler, e oggi è presidente della società Ermeneia ? Studi & Strategie di Sistema. 

Per statuto di UniTn, il «cominato nomine» è individuato d'intesa tra Senato accademico (che è l'organo di governo scentifico e didattito dell'Ateneo) e Provincia di Trento, e i tre «saggi» che saranno chiamati ad esprimere il loro parere - vincolante - sulle candidature per il cda di UniTn, compreso il presidente, vanno scelti tra «persone in possesso di comprovata e adeguata competenza professionale ed esperienza in incarichi di carattere scientifico o di amministrazione di strutture complesse». Resteranno in carica per sei anni, com'è stato per il «comitato nomine» giunto a fine incarico in maggio, concordato nel 2012 con l'allora giunta Dellai e formato da Anna Maria Tarantola , già vicedirettrice di Bankitalia e presidente della Rai, Luigi Nicolais , ex presidente del Cnr, e Valerio Onida , giurista, già presidente della Corte Costituzionale. Scelti «d'intesa» vuol dire che Ateneo e Provincia hanno trovato un punto di equilibrio: Grossi, in continuità con Onida, è stato indicato dall'Università. Dietro il volto femminile dell'economista Reichlin, si coglie lo stimolo dell'assessora alla ricerca e alle pari oppurtunità Sara Ferrari del Pd. E dietro il «trentino» Delai la determinazione dell'autonomista presidente della Provincia, Ugo Rossi .  

Fatto curioso: la ufficializzazione dell'incarico ai tre «saggi» avverrà solo domattina, con il via libera della Giunta provinciale. Il rettore Paolo Collini , dopo l'ok del Senato accademico, convocato ieri mattina in via telematica, ha però deciso di rendere subito pubblici i tre nomi, certo che non sarebbe riuscito ad evitare che la «gola profonda» del Senato facesse filtrare la notizia ad un giornale locale. 

Del cda di UniTn sono in scadenza il prossimo 26 luglio, oltre a Cipolletta, Elisa Molinari , di nomina del Senato accademico, e Raffaella Giavazzi , indicata dal Miur (Ministero dell'università e della ricerca). Sui tre nuovi nomi arriverà dunque il primo parere dei «saggi». L'indicazione del presidente, dopo i quindici anni di Cipolletta, spetta alla Giunta provinciale. E qui, per ora, tutto tace. Un tentativo è stato fatto con Massimo Tononi , il manager-banchiere trentino ex Goldman Sachs, già sottosetretario di Prodi, oggi presidente di Isa e ieri scelto come nuovo presidente di Cdp-Cassa depositi e prestiti (vedi pagina11): per il suo profilo, avrebbe garantito, come Cipolletta, contatti nazionali, internazionali e con il mondo delle imprese, e messo d'accordo tutti. Ma il tentativo ha trovato un ostacolo insormontabile: la sua indisponibilità. L'altro ostacolo, ora, è solo politico-elettorale: finché Rossi non ha la certezza di essere di nuovo il candidato alla guida della Provincia, la presidenza di UniTn può attendere.

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