Congedo parentale, padri più coinvolti nella cura Nuove regole che incentivano il lavoro femminile

Più coinvolgimento dei padri nella cura dei figli: lo promuove una decisione della Giunta provinciale, adottata oggi su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo e al lavoro Alessandro Olivi, che punta a diffondere maggiormente l’utilizzo del congedo parentale anche fra i padri, oltre che fra le madri. Ciò anche al fine di «favorire l’occupazione femminile e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro».

L’intervento fa perno sull’Agenzia del lavoro, che può riconoscere ai papà, che utilizzano in alternativa alla mamma lavoratrice il congedo parentale, un sostegno economico di 350 euro ogni 15 giorni continuativi di congedo fruito, per un massimo di quattro mesi.

«È una battaglia di civiltà ma anche un aiuto concreto che diamo ai genitori», sottolinea Olivi. «In Italia, come avviene da tempo nei paesi dell’Europa del Nord, deve diffondersi una cultura della genitorialità che preveda, ove opportuno, una diversa distribuzione delle responsabilità lavorative e di cura.

ma soprattutto, con questa novità noi intendiamo i sostenere le madri che lavorano, agevolando al tempo stessi i padri che si rendono disponibili a "staccare" per un periodo, anche più frazionato rispetto a quanto stabiliva la misura precedente».

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